Diodato vince il 70° Festival di Sanremo con ''Fai rumore''

fumetto di Salvino Caputo

Fiorello ci consegna una satira sottile sulla nuova politica dei replicanti

Esordio fantastico al Festival Sanremese l’Esecuzione dell’Inno di Mameli della sempiterna Arma dei Carabinieri Italiani che hanno festeggiato cento anni della loro storia di fedeltà al popolo italiano ed alla nostra Repubblica ancora democratica.

Fiorello nel finale farraginoso di questo Festival impregnato fino al midollo di tuttologia, presunzione di rappresentare tutto ed il contrario di tutto tra i milioni di problemi economici e drammi sociali che ci travagliano, ha voluto con estrema semplicità operare una satira squisita contro i nuovi rappresentanti della Politica dei Replicanti, pronti in qualunque circostanza a replicare con l’aiuto dell’Autotune, un effetto vocale ampiamente utilizzato nella musica moderna pop. In Politica, imparino i replicanti, non funziona l’effetto di replica della voce nei comizi e nei grandi raduni di propaganda elettorale; contano le idee, i programmi e la statura politica di chi li promuove.
Rientrando nella quinta serata del festival, ho fatto una riflessione catartica e mi son detto: Vuoi vedere che a furia di parlare di Andromeda nei miei libri (La Nana Rossa) mi sono davvero innamorato di Elodie e di Andromeda! Seicento ore di Sanremo nuocciono alla salute mentale e fisica dell’universo civico italiano. Per fortuna, conoscendo l’azienda RAI ho preso le mie precauzioni. Non appena Amadeus e compagnia sforavano nel monologo di regime, la mia cuffia AKG programmata sullo stop alla propaganda interrompeva l’erogazione audio. L’unico vero messaggio del Festival è stata la riproposizione di “Un Mondo d’Amore” by Gianni Morandi, operata da Tindaro Fiorello. In un mondo dilaniato da guerre e odi, razzismi, esclusioni e indifferenze, amare gli altri resta l’imperativo Kantiano di questa nostra pazza vita, dove la sublime Tosca “Ha amato Tutto”.


Diletta Leotta omaggia satiricamente la nostra Sicilia con “Ciuri Ciuri” dove l’amore dei Siciliani per un nuovo corso della politica, è stato buggerato da demagoghi dell’ultima ora. Lassata Viris, nondum satiata, recessit è il nuovo slogan di questa ninfomane edizione festivaliera sanremese. Un Festival realisticamente non adeguato all’Italia corrente ed ai gravi problemi del nostro Pianeta Terra. Cristiana Capotondi vice presidente della Lega Pro lancia un tenero ed umile messaggio di solidarietà alla campagna internazionale “Sulla Violenza vs le Donne”. Assegnato a Tosca il Premio Bigazzi per la migliore composizione musicale; assegnato a Diodato il Premio Mia Martini ed a Rancore il Premio Sergio Bardotti; Premio TIM assegnato a Francesco Gabbani che si consola con I Pinguini Tattici nucleari per il secondo e terzo posto nella classifica generale del 70° Festival di Sanremo. Sono severamente stanco dopo cinque giorni e seicento ore di Festival, spero di rilassarmi e dimenticare Sanremo.
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