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Omaggio a Vincenzo Mollica ed al balconcino sanremese più famoso della nostra Italia in gran tempesta

fumetto di Salvino Caputo

In questa quarta serata del 70° Festival di Sanremo ho scelto la linea dura e vigorosa dei sentimenti e dei giusti riconoscimenti. Ho visto il Festival in compagnia del direttore di Monreale News Enzo Ganci che mi ha strafogato di panelle, crocchè, sfincione ed un risotto fantastico stracolmo di ricci; vino Leone Tasca D’Almerita 2018.

Enzo, mano a mano si procedeva nella diretta festivaliera, anticipava i miei commenti sull’articolo controcorrente che avrei scritto alle 2,30 del nuovo giorno. Ho esclamato rivolgendomi ad Enzo: “Fai scorrere le immagini e la narrazione sul festival! Sabato alle 4,30 t’invierò l’email con l’articolo e scoprirai che siamo in perfetta empatia culturale e gravitazionale in tema di riconoscimenti a chi li merita; mi ha sorriso con una simpatica smorfia di compiacimento ed abbiamo brindato alla vita. Nelle more della serata, finalmente veniva proclamato il vincitore delle “Nuove Proposte” del 70° Festival di Sanremo. Leo Gassman nipote del grande mattatore “Nonno Vittorio” viene proclamato vincitore. Alla splendida Tecla che avevo caldeggiato prima dell’apertura del festival, viene conferito il Premio Lucio Dalla; ad Eugenio in via di gioia viene conferito il Premio Mia Martini. Fiorello svirgola con un la-bemolle cantando “Quando Quando Quando” diretto da Tony Renis. Vasco Rossi festeggia il suo sessantottesimo genetliaco e si accendono le luminarie in mezza Italia.

Finalmente arriva il momento magico, clou, essenziale per i miei gusti estetici, reali, concreti, legati alla carriera ed alla professionalità di un uomo o di una donna. Irrompe, osannato da tutti, il mitico ed umile Vincenzo Mollica che emozionato dichiara: Fare il cronista è stato il mio mestiere. La RAI la mia casa. Ora mi tolgo dalle scatole, ma vi ringrazio tutti. Mollica è stato un giornalista amabile, uno scrittore, autore e conduttore televisivo; appassionato di fumetti, cinema e canzone d’autore, ha frequentato il liceo classico e si è laureato in Giurisprudenza. Vincenzo ha realizzato tanti servizi speciali e a partire dal 1981 è stato inviato speciale della RAI al Festival di Sanremo. Se c’è buonismo in questa nostra Patria, colma di odi e rancori, invidie ed egocentrismi , l’ha inventato Mollica con la sua filosofia esistenziale “Il Mollichismo”. Vincenzo è, è stato un galantuomo, sempre pronto a parlare bene di tutti per la sua bontà d’animo connaturata alla sua genetica ed alla buona educazione. Ci sono giornalisti paraculi che ti uccidono dopo un’intervista, in preda al super-ego più caino e cinico. Mollica ha compiuto 67 anni il 23 gennaio del 2020 e malgrado le sue disabilità complesse è un vero piacere dell’anima ascoltarlo. Un uomo perbene si spegne solo quando il suo cuore ed il cervello traboccano di veleno, invidie e frustrazioni.
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