Museo Archeologico Regionale di Centuripe, un vero tesoro nascosto dimenticato

fumetto di Michele D'Amico

Un sito che meriterebbe di essere valorizzato. LE FOTO

È ormai noto come il processo di valorizzazione del patrimonio culturale possa svolgere un’importante funzione sia per la conservazione dei beni, sia per la promozione e il sostegno dello sviluppo economico di una qualsiasi comunità locale. Il sistema che si sviluppa intorno al patrimonio culturale, se da un lato accresce la competitività di un territorio rendendola capace di attrarre i flussi turistici, dall’altra da un impulso alle attività produttive non necessariamente appartenenti al settore culturale.

Moltissime città e paesi siciliani, anche e soprattutto per le conseguenze di una crisi finanziaria che attanaglia l’Italia ormai da un decennio, si stanno spopolando sempre più. L’emigrazione giovanile raggiunge livelli elevatissimi anche in quelle città, piene di storia millenaria, dove il patrimonio culturale presente potrebbe fare da leva per il rilancio e lo sviluppo economico di una determinata comunità.
È il caso di Centuripe, le cui origini sono remotissime e affondano le loro radici nella preistoria. Centuripe, che fu originariamente abitata da indigeni siculi, conobbe il suo massimo splendore e il suo massimo sviluppo quando divenne una delle più importanti città romane della Sicilia. Cicerone, addirittura, dichiarò che Centuripe fosse di gran lunga la più grande e la più ricca città della Sicilia precisando anche che la popolazione raggiunse circa 10 mila abitanti. La Centuripe di età romana imperiale è quella che ha lasciato i resti monumentali più imponenti ancora largamente visibili.

Nel corso della sua storia, Centuripe sviluppò dapprima un’importante produzione di ceramica raggiungendo livelli competitivi e di redditività molto elevati. Si producevano vasi di grandi dimensioni e di pregevolissima fattura di cui ancora oggi si può ammirarne la bellezza in diversi musei di tutto il mondo ma anche e soprattutto all’interno del museo regionale archeologico ubicato proprio a Centuripe nel quale, si trovano anche un ricco complesso di sculture, numerose iscrizioni, urne funerarie di epoca romana, nonché tutta una serie di strumenti e utensili risalenti a quell’epoca.
Tutto ciò trova appunto posto solo al piano terra del museo archeologico regionale di Centuripe, un museo che nessuno conosce se non pochi studiosi appassionati di archeologia e qualche curioso. Un museo di cinque piani poco pubblicizzato o, come dicono in gergo gli addetti ai lavori, oggetto di nessuna promozione nonostante il valore inestimabile del tesoro presente all’interno che documenteremo in parte con alcune immagini.
E’ indispensabile che il sindaco della comunità centuripina, che, come detto, affonda le radici in epoca millenaria, contribuisca a risolvere, di concerto con l’assessore regionale dei beni culturali siciliani, innanzitutto l’annosa e atavica vicenda legata alla sicurezza dei piani superiori del museo in maniera tale da renderlo completamente fruibile. Contestualmente sarebbe auspicabile l’avvio una campagna di sensibilizzazione del proprio patrimonio culturale innanzitutto verso i propri cittadini, in maniera tale che gli stessi possano riconoscere la loro identità in quel patrimonio, di riconoscerlo come proprio e, di conseguenza, di cooperare per la sua conservazione.

Fatto ciò dovrebbe seguire una fase di completa e massiccia promozione esterna dell’intera struttura, che lo ribadiamo è un contenitore di un patrimonio culturale di inestimabile valore ma allo stesso tempo poco conosciuto e permettere che tale fase assurga da traino per favorire l’inizio di una fase di sviluppo economico della comunità.
In un contesto sociale nazionale e internazionale in cui, con sempre maggiore rapidità, cambiano le dinamiche e le tecniche della diffusione dell'informazione, le amministrazioni pubbliche non possono non accettare la sfida e non avviare una nuova strategia comunicativa e di promozione del “bene culturale” utilizzando anche le moderne forme di comunicazione, nonostante ancora non se ne conosca l’effettiva efficacia in campo culturale.
Intervenga pertanto l'assessore regionale dei Beni Culturali, che ha l’onore e l’onere di custodire, nonché far conoscere il patrimonio culturale siciliano, in questo caso, quello custodito all’interno del museo regionale di Centuripe, di concerto con l’assessore regionale al turismo affinché si possa avviare una campagna di comunicazione affinché il Museo regionale di Centuripe venga conosciuto per consentire alla collettività di appropriarsene ancora prima di visitarlo.
Il governo regionale deve fare la propria parte. Il governo regionale non può restare a guardare che tutto svanisca senza intervenire, tranne poi sparare cannonate sui dipendenti regionali, per giustificare il proprio immobilismo. Il rilancio dello sviluppo economico della Sicilia passa anche e, soprattutto, dall’indirizzo politico che un governo riesce ad indicare per rilanciare l’economia delle piccole città siciliane piene di storia come poche nazioni al mondo. Il futuro delle città come Centuripe è il futuro della Sicilia.