fumetto di Salvino Caputo
Traggo spunto da una conversazione tra Leonardo Sciascia e Renato Guttuso per focalizzare il tema più complesso della “Civiltà del Pensiero” nel nostro terzo millennio.
Milioni di donne ed uomini continuano a chiedersi ed interrogarsi sul futuro del nostro pianeta Terra e si arrovellano per formulare serie soluzioni e prospettive per uscire dal pantano globale monopolizzato dalle lobby economiche e finanziarie e dal severo pensiero unico totalitario e devastante di Cina, America e Russia. In tantissimi sussurrano “C’è bisogno di una nuova rivoluzione planetaria”. Sciascia, negli anni 70, profetizzava: “Le rivoluzioni non si fanno più; non si fanno a Palermo, non si fanno in Italia, non si fanno nel mondo, perché c’è solo il pensiero unico, maledetto a devastare il senso della libertà individuale, del merito, del bisogno, dell’uguaglianza, della sana fraternità e dell’amore universale”. Renato Guttuso coniugava il suo pessimismo cosmico: “Dopo la rivoluzione francese, la rivoluzione di ottobre, ci sono stati soltanto nobili tentativi di rivoluzione nei paesi socialisti e nei paesi non socialisti, ma sono rimasti solo tentativi che hanno prodotto soltanto una grossa spinta alla riflessione sui sistemi politici totalitari”.
Oggi tutto precipita e va a ramengo, non ci sono più i fondamentali per sognare un futuro di vera civiltà del pensiero politico rispetto ai drammi della gente ed alla disperazione collettiva; la nostra Italia è solo uno sfasciume pendulo sul mare, dove succede di tutto tra alluvioni, terremoti, ponti che crollano etc. I governi traccheggiano e boccheggiano! L’unica vera rivoluzione, concludeva Sciascia, è essere pessimisti; la nostra Italia è quello che è, ma non c’è da stare allegri con il mondo. Condivido il pensiero del mio maestro, ma non riuscirei mai ad essere un allievo pessimista del più grande scrittore del 900. Oggi ero alle stelle, quando ho appreso la bella notizia che tutti i dipendenti di Google hanno protestato per l’annessione della loro azienda al mercato moralizzatore cinese. Le curve evolutive del pensiero globale nel nostro terzo millennio, non sono curve ma salite faticose senza traguardo. Io voglio e vorrò ancora esserci con tutta la mia gente, essere parte del fallimento globale, ma non rinunzierò mai a scrivere i miei libri, le mie poesie, le mie canzoni e le mie battaglie per il vero trionfo di una cultura laica a Monreale e nel mondo, per una stampa che sia terza rispetto alla politica politicante ed ai poteri forti.
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