La profezia dell’angelo imprigionato

fumetto di Salvino Caputo

La profezia dell’angelo imprigionato e dietro le sbarre di una prigione, è la metafora sublime del nostro terzo millennio. L’angelo imprigionato è un dipinto capolavoro di un grande pittore di tutti i tempi. I raffinati cultori dell’arte individueranno subito il genio creatore del meraviglioso dipinto. Mi taccio ed entro subito nel merito della profezia e della provocazione del suo creatore.

L’Angelo incarna a distanza di sei lunghi secoli storici dalla sua realizzazione, la sofferenza ed il pathos di tutti gli uomini del 2018 che viviamo lo sbandamento collettivo di una politica assurda, irrazionale, sovranista, populista, autoritaria, che ci consegna ai poteri occulti ed alle grandi lobby che governano il mercato finanziario mondiale, la borsa mondiale e la sovranità degli stati democratici internazionali. L’Angelo in prigione è l’umanità alla deriva, senza prospettive e senza una via del ritorno ai valori cristiani della solidarietà, dell’altruismo, della fratellanza e dell’amore universale; è la nuova catastrofe mondiale fondata sull’egoismo, la plutocrazia, l’abbattimento e soppressione dei valori etici, delle regole democratiche e delle costituzioni di tutti gli stati democratici che da lunghi anni hanno combattuto per la benedetta libertà in senso lato, dal bisogno e dalla sopraffazione, per affermare il libero pensiero e la libera opinione. L’Angelo in prigione dietro le sbarre di una cella è Gesù di Nazareth e la sconfitta della sua storica rivoluzione e del suo vangelo carismatico. Ritorna all’ordine del giorno il colore naturale della pelle ed il fenomeno della migrazione.

La nostra storia contemporanea ha sepolto in questi anni, il fior fiore dei pacifisti del nostro pianeta terra a partire da Gesù, Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela, Che Guevara, Madre Teresa di Calcutta e tutti gli altri uomini-mito che hanno sacrificato la loro vita per l’umanità. Ritornano in campo come nell’opera dei pupi e pupari, il feroce Saladino, Attila, Gengis Khan, Adolf Hitler e tanti altri stragisti che si sono macchiati di delitti orrendi contro l’umanità. Dedichiamo le nostre ferie ristoratrici ad una riflessione di fondo sulla politica italiana ed europea, senza farci strumentalizzare da falsi miti e facili consensi. Riflettiamo sul valore della nostra vita, unica ed irripetibile, sul nostro futuro e le nostre famiglie. Non ho paura della bomba atomica né temo la terza guerra mondiale. Sogno una società felice e solidale che veicoli amore all’ennesima potenza.

DALLE MIE UTOPIE CRISTIANE E SOCIALISTE COPIRIGHT © BY SALVINO CAPUTO