Muoia Sansone con tutti i Filistei!

fumetto di Totò Caltagirone

Zamparini sta riempiendo una delle pagine più buie della storia del Palermo

Alla vigilia della delicatissima partita con il Napoli, Zamparini (lui dice) con l’intento di caricare la squadra, scende a Palermo e combina un’altra catasta di guai, come se non bastavano quelli che già c’erano.

Aveva giurato che dal momento del ritorno di Beppe Iachini e fino alla fine del campionato non avrebbe più parlato invece, eccolo qui. Accuse a destra e a manca ad allenatore, giocatori, magazzinieri, giardinieri ed a tutti quelli che gli si paravano davanti. Un fiume in piena, Zamparini, non molla con nessuno, addenta tutti, convinto com’è che sta facendo e soprattutto decidendo bene e per il bene del Palermo, bontà sua!

Io sono convinto che stia riempiendo una delle pagine più buie della storia del Palermo Calcio, facendo affievolire, almeno nei ricordi dei tifosi, quanto di buono, almeno fino all’estate scorsa, aveva fatto per la squadra e la causa rosanero. Le troppe decisioni cervellotiche figlie della suscettibilità di un uomo poco lucido, ci hanno portato fin qui. E non è difficile immaginare che una delle condizioni per cui Iachini aveva riaccettato l’incarico, sarà stata “Presidente, appena lei parra iu minni vaiu!!!
E poi, i passaggi televisivi che lui stesso ha cercato per spiegare e chiarire, dal suo punto di vista, come stavano le cose. I giornalisti sono andati a nozze contro un signore avanti con l’età ma irascibile, nervoso, paonazzo in viso, pronto allo scontro con tutti e che è riuscito, fra una sfuriata e l’altra, a comunicare, andandone fiero, che dalla prossima settimana non sarà più il presidente del Palermo perché, udite udite, si dimetterà.

Come dire: “muoia Sansone con tutti i filistei!” E non è una similitudine casuale. Quest’uomo del nord, friulano, coriaceo, coraggioso e forte non di una forza fisica ma di portafogli, sceso al Sud, atteso ed accolto come il salvatore della patria e delle sicule disgrazie calcistiche oggi comincia ad accusare segni di debolezza e cedimento dovuti sia all’anagrafe e sia ad un crollo di potere contrattuale nei confronti di tutti. Se ne renda conto, perché magari non gliene importerà granchè, ma la storia calcistica, quella moderna, narrerà di un Sansone friulano in grado di spaccare il mondo in gioventù, che intuendo in vecchiaia fosse arrivata la fine, poggia le mani sulle colonne del Palermo Calcio e con la forza rimasta le fa cadere distruggendo la casa e seppellendo, lui medesimo e tutti gli altri, sotto le macerie. E ora? E domani?