“La politica e i politici?...Chiù confusi ca pirsuasi”

fumetto di Totò Caltagirone

Inauguriamo oggi con una “pillola” l’angolo dell’Opinione, affidato alla penna brillante di Totò Caltagirone

Ora, mi chiedo,  che cosa deve succedere perché la politica italiana cambi direzione? Cosa deve accadere perché questo Paese diventi seriamente democratico, cioè non un Paese dove c’è chi comanda e chi ubbidisce, ma un Paese dove prevalga, in modo equo, la logica ed il rapporto tra le problematiche reali e la politica, l’economia, l’etica e la socialità? Belle domande ad effetto, che ci farei un figurone se solo fossi sicuro di una risposta.

Ma la risposta non credo possa arrivare presto con i tempi che corrono e soprattutto con il materiale umano che circola. In fondo la politica è come un mazzo di carte e pensando alle carte mi rimbomba alle orecchie la voce di mio nonno che, tantissimi anni fa, mentre, con pazienza, mi insegnava il gioco della briscola mi diceva: “Totò, figghiu miu, stai attentu ca ‘nto mazzu ri carti assai ci nnè scartini!”, non capivo….avrei capito qualche tempo dopo.

In buona sostanza, in attesa della risposta seria, non ci resta che ratificare che la politica e i politici si ostinano a non capire che la vera disgrazia sta nel fatto che non siamo tutti uguali di fronte alla crisi che ci sta strangolando e che occorre una immediata inversione di rotta “senza se e senza ma”. Per essere più credibile e non fare parlare attraverso la bocca di pochi la pancia di tanti, la politica, deve creare le condizioni per una democrazia autentica, farsi trovare pronta con l’impegno di soggetti prima di tutto capaci ed onesti, binomio imprescindibile, che non hanno scheletri nell’armadio, che sanno sganciarsi dalle logiche perverse di certa politica e che, soprattutto, guardano al futuro come un’opportunità e non come ad uno spazio temporale.

Come pensano, i politici, di affrontare le prossime imminenti sfide elettorali, che in Sicilia vedranno impegnate la città di Palermo prima e la Regione Siciliana poi? Come pensano di parlare ai tanti cittadini che hanno perso passione, impegno e fiducia? Attraverso quali importanti novità rispetto al recente, disastroso, passato? Questa è la sfida che la politica e i politici farebbero bene ad accettare altrimenti sarà, sempre di più, la bocca di pochi a far parlare le tante minoranze e la maggioranza silenziosa continuerà a decidere di non decidere.