Ti sembra il caso?

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Di Erri De Luca e Paolo Sassone-Corsi

Un epistolario fantastico fra un poeta e uno scienziato: quale migliore occasione per rifarsi gli occhi e le orecchie tanto oppressi e vilipesi dalla separazione eterna fra le “due culture” imposta da una società ignorante e bigotta che si compiace della propria staticità e arretratezza?

Quanto c’è di casuale e libero nel nostro comportamento e quanto c’è di determinato dai geni? Che ruolo gioca, esattamente, il DNA nella nostra vita? Come funziona il nostro orologio biologico? Che rapporto c’è tra le nostre scelte e il ciclo circadiano? Come ci condiziona l’olfatto? Perché è tanto evocativo?

Il bello è che le domande del poeta passano la cruna dell’ago perché sono rigorose e non danno scampo e le risposte dello scienziato sono appassionate e sognanti, e, come si addice allo scienziato, rimandano ad altre domande, più ampie e ad altri sogni.

E’ proprio lì, dove il rigoroso, preciso, etico progetto diventa così ardito, spettacolare, da batticuore da assumere il colore e la tempra del sogno che si incontrano questi due grandi napoletani e ne nasce un dialogo che lascia a bocca aperta e si vorrebbe non finisse mai.

Piace, dello scienziato, la rabbia per la mancanza di comunicazione troppe volte voluta dagli stessi scienziati, i quali si sentono bravi solo se usano un linguaggio impossibile ai non addetti ai lavori. Piace la sua visione unitaria, da vero scienziato, della natura, della fisiologia umana in quanto parte dell’equilibrio della Terra e del mondo.

Egli sostiene che l’uomo ha creato la società così come la conosciamo, copiando inconsapevolmente l’organizzazione interna del corpo umano, perché questa è la migliore possibile. Si accende di tensione morale davanti ai grandi temi etici della genetica, dell’evoluzione e della cura delle malattie; sprona i suoi colleghi (e tutti noi!) a pensare “outside the box”, fuori dai dogmi, perché questo fa lo scienziato.

De Luca provoca l’amico sulle domande eterne, sugli effetti delle stagioni, sui suoi ricordi di bambino napoletano e poi di operaio, sulle difficoltà della scienza, fatte soprattutto di comunicazione e di risorse mal amministrate. Un libro da rileggere spesso e tenere sotto il cuscino, per ricordarci che lo scienziato è come il bambino davanti agli eventi naturali: paura, curiosità, desiderio di capire e di conoscere.

Per ciò stesso, lo scienziato è poeta e il piacere da brivido di formulare un’ipotesi che poi viene confermata dall’esperimento è esattamente lo stupore fanciullo che fa grandi i veri poeti. Davvero: sarebbe un peccato leggerlo una sola volta!

Rosa La Rosa

Ti sembra il caso?
di Erri De Luca e Paolo Sassone-Corsi

Editore: Feltrinelli