Di Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli
Due pezzi da 90 del giallo che insieme fanno un romanzo: una miscela al cui confronto il miscuglio tritolo-dinamite sembra sciroppo per bambini!
Eppure i due amati protagonisti degli Autori, Salvo Montalbano e Grazia Negro, riescono a collaborare, prima a distanza di Appennino “siculo-emiliano”, poi fianco a fianco, tenendoci col fiato sospeso e spinti in una lettura convulsa e inarrestabile fino alla fine non solo da curiosità, ma da vera e propria simpatia, da apprensione per le loro vite, dalla magia degli Autori di “buttarci” in mezzo alla trama.
La miscela è data da: i servizi segreti, la contrarietà dei rispettivi superiori a occuparsi del caso e la conseguente clandestinità del coinvolgimento dei nostri eroi, la pasticceria siciliana, la ricetta di un ottimo brodo emiliano, l’intervento sporadico del simpatico ispettore Coliandro, che, rispetto alla riuscita dell’impresa, è elemento di disturbo, ma di grande effetto narrativo per stemperare la tensione ed aumentare la partecipazione affettiva del lettore allo svolgimento dell’azione.
Arricchiscono e animano la lettura le figure di Catarella e di Mimì Augello che non perdono nulla delle caratteristiche a cui siamo affezionati. Il tutto nella forma narrativa epistolare.
Come già ne’ “La concessione del telefono” e ne’ “Il nipote del Negus”, anche qui tutto si svolge concitatamente sotto i nostri occhi, ma sempre attraverso lettere o articoli di giornale. E ciò conferma la genialità dei due Narratori. Un libro la cui lettura è quanto di meglio ci possa capitare in un pomeriggio divertente.
Acqua in bocca
di Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli
Edizioni minimum fax 2010
ISBN 978-88-7521-278-0