Tu, mio

Tu, mio

Di Erri De Luca

Il passaggio dall’adolescenza alla maturità, lo sappiamo, è brusco e spesso doloroso. In questo libro la storia di un adolescente in vacanza al mare viene come pugnalata da una vicenda occasionale che scardina il ragazzo dai sogni e lo trasforma in giovane adulto che si addossa la responsabilità di una storia recente (storia di cui non è artefice, né consapevole) e risponde da uomo innamorato.

Siamo nell’immediato dopoguerra in un’isola del Tirreno. Il ragazzo protagonista, voce narrante, impara a pescare mentre gli altri ragazzi, di poco più grandi, vanno al mare per la spiaggia, per divertirsi, per le ragazze. E’ meraviglioso lasciarsi prendere dalla narrazione di stati d’animo, sensazioni, panorami e piccoli grandi eventi che si svolgono sulla barca, in pieno mare, o comunque all’isola che pulsa al ritmo del cuore adolescente.

Qui la poesia e l’umanità di Erri De Luca giocano un ruolo di primo piano nel dare corpo a una vicenda che, senza di esse, sarebbe simile a molte altre del dopoguerra. Frequentando ragazzi più grandi di lui, il protagonista conosce Caia, ragazza ebrea, anzi, come si dice nel dialetto napoletano di cui spesso è arricchita la narrazione, “ebbrea”. E’ subito amore non corrisposto, batticuore, sovreccitazione, solitudine e determinazione a conoscere il segreto di Caia. Segreto terribile che viene scoperto per caso, con la collaborazione involontaria di Nicola, il pescatore esperto che, insegnando la pesca al ragazzo, ne diviene amico e confidente senza pretese.

Anche questa amicizia tra l’adulto ignorante che ha conosciuto la guerra e il ragazzo introverso, ansioso di crescere, è un mondo da riscoprire e i dialoghi che ne nascono sembrano quadri di un’esposizione; è un valore che rimane nel cuore a lettura ultimata. L’epilogo non può che essere il passaggio all’età adulta, ma è il come che ci scuote da dentro. Non c’è spazio per le facili consolazioni.

Non c’è lieto fine, come non ce n’è per la maggior parte delle tragedie di cui non siamo responsabili. C’è che quando ci brucia dentro e siamo adolescenti, cioè soli, impulsivi, categorici e, per di più, innamorati, passiamo anche per la cruna dell’ago facendoci male.

Rosa La Rosa

Tu, mio
di Erri De Luca

Editore: Universale Economica Feltrinelli