Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve

Di Jonas Jonasson

Narrare l’ultimo secolo di storia facendoci spanciare dalle risate può sembrare una pretesa assurda, sia per la quantità e qualità delle tragedie che hanno marcato gli ultimi cento anni, sia per l’angoscia, la paura e la sfiducia nell’uomo che gli eventi non solo bellici hanno fatto allignare nel lato oscuro di ciascuno di noi.

Eppure Allan Karlsson, che il 2 maggio del 2005 compie cento anni, nell’attesa che i compagni della casa di riposo per anziani, capitanati dall’abominevole infermiera Alice, gli preparino la più triste e desolante delle torte a sorpresa, ascolta il suo istinto primordiale salvifico e scappa via dalla finestra per riprendersi l’ultima fetta di vita per fugace che sia.

La storia potrebbe presentarci un vecchio solo al mondo che si lascia morire magari d’inedia, ma in piena libertà. Questo messaggio sarebbe già edificante e spunto di riflessione per tutti noi. Ma Jonasson spinge il suo vecchio a recarsi, nell’ansia della fuga, alla stazione dei pullman, senza precisa destinazione.

Qui gli accade un episodio che per l’ennesima volta stravolgerà la sua vita e da qui scatta una serie di vicende esilaranti, narrate con arguzia e delicatezza che ci fanno affezionare a un personaggio a cui non si può non voler bene. La narrazione dei fatti del 2 maggio 2005 è alternata a quella della lunga vita di Allan, il che contribuisce ad instaurare fra noi lettori e il personaggio un legame indissolubile di simpatia e di complicità, portandoci inesorabilmente, attraverso un’emozionante identificazione, a trepidare per tutti gli episodi al limite del credibile, ma tutti plausibili che rendono romanzesca una vita che attraversa il 900.

Torneremo ai giorni cupi della bomba atomica e vedremo Allan, esperto in esplosivi, consigliare addirittura a Oppenheimer come controllare la detonazione dei nuclidi nel bel mezzo di un summit di scienziati atomici di livello mondiale, al soldo del governo degli USA. Vedremo il nostro amico pasteggiare (e ubriacarsi!) allegramente con Truman, futuro presidente degli USA.

Torneremo ai giorni della guerra fredda, incontreremo Stalin e ci troveremo nel pieno della rivoluzione popolare cinese, prima della presa del potere da parte di Mao Tse Tung. Attraverseremo l’Himalaya, assisteremo alla rivoluzione iraniana, faremo praticamente il giro del mondo, il tutto con un solo credo: l’acquavite. E con un solo principio morale: salvare la pelle! Incontreremo personaggi improbabili come Herbert, il fratello scemo di Albert Einstein e personaggi terribili come Song Meiling, moglie di Chiang Kai-shek, che assume Allan per far saltare tutti i ponti sui fiumi per impedire l’ascesa al potere dei comunisti di Mao.

Queste … semplici e banali vicende vengono narrate mentre subito dopo il 2 maggio 2005 la polizia svedese si copre di ridicolo, cercando di dipanare un’intricata vicenda in cui compaiono tre omicidi e un furto colossale di banconote in una valigia. Due sane risate che ci ricordano quanto, ad onta di tutto, si possa amare la vita.

Rosa La Rosa

 

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve
di Jonas Jonasson

Editore: Bompiani