Beni mobili

Patrimonio artistico e committenti in Sicilia dalle fonti d’archivio tra XVI e XIX secolo

Di Rosalia Francesca Margiotta

Un viaggio alla scoperta del patrimonio artistico in Sicilia attraverso le fonti d’archivio è quello che ci fa compiere questo interessante studio di Rosalia Francesca Margiotta. Il volume, edito da Palermo University Press e Digitalia, fa parte della Collana ‘’Artes’’ diretta da Maria Concetta Di Natale. Al suo interno la volontà di preservare la memoria e favorire la conoscenza di una parte consistente e importante del repertorio di opere d’arte commissionato in Sicilia tra il XVI e il XIX secolo, accompagnata da un’intensa attività di studio e ricerca a partire dalle fonti, consegna al lettore un ricco spaccato del panorama artistico del periodo storico analizzato dalla studiosa.

Partendo dagli inventari che contengono l’insieme di ‘’meraviglie’’ di cui si circondarono alcuni personaggi importanti del panorama storico in Sicilia tra XVI e XIX secolo è possibile, infatti, entrare in contatto con gli ambienti sfarzosi ed eleganti dell’epoca, ma anche con gli usi e costumi del tempo.
Si tratta di un ricco excursus storico e artistico che ha come protagonisti viceré di Sicilia, sovrani, nobili, cardinali e vescovi e altre figure storiche, spesso poco valorizzate o addirittura ignorate, come sottolinea Maria Concetta Di Natale nella premessa all’opera, portati a conoscenza del lettore in maniera precisa e puntuale con costanti riferimenti ai documenti d’archivio.
Il lavoro di ricerca condotto dalla studiosa sui beni mobili del patrimonio artistico siciliano ha, tra le sue finalità principali, l’obiettivo di delineare il gusto artistico in Sicilia tra ‘500 e ‘800, sottolineando il ruolo notevole rivestito dalle arti decorative sull’isola nello stesso periodo storico.

L’indagine portata avanti in questo studio prende le mosse dal XVI secolo, descrivendo principalmente manufatti, suppellettili e paramenti sacri che, attraverso l’opera di collezionisti d’eccezione, rappresentano un tesoro artistico di grande pregio in una fase storica in cui la Sicilia fu crocevia di importanti scambi commerciali.
Particolarmente interessante è poi la sezione del volume dedicata allo studio del periodo compreso tra il quarto decennio del ‘500 e gli inizi del ‘600, in cui si descrive il susseguirsi alla guida dell’Arcidiocesi di Monreale di importanti figure e illustri mecenati. In particolare, ampio spazio è dedicato all’attività di promozione nella produzione artistica di alcuni arcivescovi tra cui il cardinale Pompeo Colonna, Alessandro Farnese, Ludovico I de Torres, Ludovico II de Torres. Di singolare importanza è inoltre l’inventario del viceré Marcantonio Colonna, studiato per la prima volta dalla studiosa e riportato in appendice. Passando al XVII secolo, ciò che colpisce il lettore, nell’economia del racconto, è la descrizione accurata del ricco repertorio di quadri, manufatti e oggetti realizzati con preziosi materiali provenienti dalle maestranze trapanesi. Dallo studio dei vari inventari di questo secolo emerge, come fa rilevare la studiosa, l’insieme di particolari manufatti costituiti da quadri, gioielli, opere arricchite con coralli, cortinaggi e arazzi.

Emergono, in questo periodo storico, anche grandi figure femminili come Dorotea Branciforte il cui ricco inventario contiene opere e ornamenti in corallo tra cui oggetti devozionali e suppellettili. Lo studio prosegue, così, attraverso il XVIII secolo, con la descrizione delle opere d’arte contenute negli elenchi delle fonti che si accompagnano a importanti figure di committenti fino al XIX secolo. In chiusura del volume si susseguono due importanti sezioni contenenti le biografie dei collezionisti e alcuni dei documenti d’archivio oggetto di studio. Tra questi emergono anche le trascrizioni complete di due documenti inediti selezionati per la loro rappresentatività rispetto alle collezioni del XVI e XVII secolo. Si può, infine, affermare che il volume costituisce un’importante base di studio per quanti vogliano approfondire la conoscenza del settore, ma anche per gli esiti della preziosa ricerca sulle fonti archivistiche condotta in maniera originale dalla studiosa.

Giuseppe Cangemi

Beni mobili, Patrimonio artistico e committenti in Sicilia dalle fonti d’archivio tra XVI e XIX secolo
di Rosalia Francesca Margiotta

Editore: Palermo University press - Digitalia