La caverna

La caverna

di José Saramago

Stavolta Saramago ci dà un soffio di speranza, di fiducia nell’uomo. Ci racconta di una vittoria dell’umanità e della libertà sulla mercificazione a cui sembriamo condannati.

Cipriano Algor, vasaio che vive e lavora alla periferia di un paese vicino ad una città in cui sorge un grosso centro commerciale, detto “il Centro”, si trova all’improvviso disoccupato, perché il Centro a cui fornisce vasellame rifiuta la fornitura, perché nessuno più la compra: effetto della plastica e della globalizzazione.

Aiutato dalla figlia, fra mille difficoltà, egli inventa un nuovo lavoro, producendo statuine di personaggi di terracotta che in un primo momento il Centro sembra voler acquistare.

L’operosità e la speranza ritornano nella casa di campagna di Cipriano, situata vicino alla vecchia fornace che egli ha ereditato dal padre.

Tutti i membri della famiglia si animano e si affaccendano in quest’altra avventura, ricercando sull’enciclopedia i disegni, le tecniche, i materiali da usare, mettendo a punto le procedure per produrre minimizzando gli sprechi e ottimizzando i tempi. Anche il cane Trovato partecipa inconsapevolmente all’alacrità che il nuovo progetto ha comportato.

Il Centro è la trasposizione del mito platonico della Caverna: un posto dove non manca nulla, dove tutti desiderano entrare, in cui si riconoscono. E’ la negazione dell’umanità. E’ il luogo in cui l’uomo consuma. Inutile la natura, il sole, le stelle, inutili i legami sociali, i sentimenti. Il Centro descritto nel romanzo è il luogo dove si può avere tutto se si è disposti a rinunciare a tutto. Non è un caso che i grossi centri commerciali siano aperti anche la domenica. Difficile che siano vuoti.

Avevamo fretta di sostituire il mondo dei bisogni e delle esperienze reali con esperienze artificiali. Ci identifichiamo nelle merci. “Compro, dunque sono”. I cani non possono entrare. Trovato si salverà subito. Gli altri dovranno provare l’alienazione di una vita disumana, senza altri valori che il consumo. Il finale è un’apoteosi di speranza, di vigore umano. Il vasaio è solo un manovale, ma ha idee chiare.

Saramago lo eleva forzando il lettore al paragone inevitabile fra l’alitare del vasaio sulle statuine ricoperte di cenere e ben altro alito su ben altra creta della cultura occidentale. Non narriamo gli eventi, ma assicuriamo che la lettura è una riflessione benefica sulla degenerazione dei valori, un richiamo a rifondare ciò che resta dell’uomo e un conforto, un attestato di stima per l’umanità.

La vita vera, la natura, l’amore prevalgono sull’abbrutimento del Centro.

 

La caverna
di José Saramago/em>

Einaudi
ISBN: 9788806179601