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Corleone, sabato si presenta il libro di Angelo Vintaloro ''La Sicilia, il Mediterraneo, l'Europa. Dinamiche, interazioni e organizzazione territoriale nella preistoria e protostoria''

| Enzo Ganci | Appuntamenti

Appuntamento in aula consilliare alle 17,30

CORLEONE, 3 dicembre – Sabato prossimo, 15 dicembre, alle 17.30, nell'aula consiliare del comune di Corleone, Angelo Vintaloro presenterà il suo nuovo libro "La Sicilia, il Mediterraneo, l'Europa. Dinamiche, interazioni e organizzazione territoriale nella preistoria e protostoria".

Introdurrà l'evento il presidente del consiglio Pio Siragusa e l'assessore Giusy Dragna con la modererazione di Pippo Cipriani, interverranno la presidente regionale Fai Sabrina Milone, l'esperto di storia Angelo Marino e l'antropologo Andrea Govinda Tusa.
"Negli ultimi anni in Sicilia - commenta l'autore, componente della commissione sull'età dei metalli dell'Unione internazionale di scienze preistoriche e protostoriche - sono stati organizzati alcuni congressi del settore, con la conseguenziale pubblicazione degli atti che però sono più accessibili nella comprensione, dal mondo prettamente scientifico.
Le relazioni, come è giusto che sia, presentano un linguaggio adatto alla comprensione di un archeologo e/o di un addetto ai lavori, ma il sottoscritto, con questo libro, vuole raggiungere una platea più variegata che comunque si appassiona alla preistoria siciliana. Ho cercato - prosegue - di unire quello già conosciuto, con gli ultimi aggiornamenti, integrandolo nel Mediterraneo ed in Europa con cui i nostri popoli ebbero rapporti commerciali e di emigrazione. Unire il vecchio al nuovo non è stato semplice, ma spero di avere redatto un testo scientifico accessibile a tutti. In tal modo si acquisiscono più persone interessate all’argomento. La prima parte - spiega- riguarda il primo popolamento della Sicilia, oggi attestato a circa 18.000 anni fa, ma in questo settore il dibattimento scientifico è molto acceso se non, talvolta, infuocato.
La navigazione di piccolo cabotaggio permise alla Sicilia di uscire dall’isolamento e proiettarsi verso est ed ovest indistintamente, fungendo anche da tappa di transito di rame e stagno proveniente dalla penisola Iberica. L’approdo stabile di genti ed artigiani provenienti dalle varie aree del Mediterraneo, soprattutto dall’Egeo, portò nuova linfa nella realizzazione di oggettistica e nella pittura parietale del vasellame, arricchendoli di forme e motivi sia incisi che dipinti. Questa ricchezza generò le élite familiari per il controllo del territorio ma formò, di conseguenza, anche le società guerriere, sia di attacco che di difesa, adottando le più possenti fortificazioni dell’epoca anche con l’apporto di un fossato, adiacente al muro di difesa e torrioni sporgenti per colpire il nemico anche dall’alto ed in posizione laterale.
Spade, pugnali, mazze, parti di corazze, ci danno la testimonianza di quello che fu un fenomeno sconvolgente per quel periodo, dove sia per terra che per 15 mare, con l’attività piratesca, questi gruppi crearono nuove dinamiche dettate dall’imprevedibilità. Spesso la popolazione doveva spostarsi in aree più tranquille, portandosi dietro le maestranze e gli artigiani più qualificati, esportando di fatto in altre zone un tipo di arte specializzata associata ad un commercio di alto profilo.
Sulla religiosità non è che si sappia molto, ma quel che oggi si conosce è stato raggruppato nelle sue parti essenziali. La parte dedicata alle popolazioni italiche ed estere che in taluni momenti trasferirono genti e/o ebbero rapporti commerciali con la Sicilia, è stata arricchita di schede descrittive e comparative, così da facilitare il lettore nella comprensione del testo.
Talvolta sono menzionate alcune culture vicine a quelle estere con cui la Sicilia ebbe notevoli contatti, e questo perché influenzarono la Cultura-madre che poi trasferì i propri saperi alla Sicilia. Diciamo - conclude - che è stato fatto un giro molto ampio per approfondire una problematica finora raramente affrontata nella sua complessità più totale e qualche errore è da imputare esclusivamente al sottoscritto, che ha avuto l’ardire di raggruppare metodi e ricerche, per dare una visione di insieme ad un settore complesso ma stupendo nella sua dinamicità".

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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