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Lunedì 27 aprile un convegno sull'Opera dei Pupi

| Lorenzo Salamone | Appuntamenti

Appuntamento alle 11 in Aula Consiliare

MONREALE, 21 aprile - Dopo avere conquistato le menti e i cuori degli allievi delle scuole, il teatro dei pupi si affaccia presso un’altra fetta di pubblico e lo fa con un convegno organizzato nel sala Novelli dell’ex Monastero dei Benedettini, lunedì 27 aprile alle ore 11 alla presenza del sindaco Piero Capizzi e dell’assessore al Turismo Ignazio Zuccaro.

Entrambi hanno voluto inserire questa manifestazione nel programma dei festeggiamenti del Santissimo Crocifisso, al fine di valorizzare una tradizione culturale che ha origini a Monreale, con l’obiettivo di tramandarla alle nuove generazioni. L’epopea cavalleresca che per il popolo siciliano ha rappresentato il fulcro immaginativo assunto a modello di riferimento e di interpretazione per le azioni ed i comportamenti, viene trasferita in un angolo di Monreale dal tono e dal significato indelebile.

L'incontro, che sarà moderato da Marianna Vaglica, vedrà il fondamentale intervento di Benedetto Rossi e della sua famiglia che, oltre a presentare il libro dedicato alla memoria del padre "Elogio della memoria", presenterà un filmasto ricordo sull'attività del padre che funge da spaccato di vita di vent'anni fa. Saranno presenti i compagni di viaggio di questo percorso della mamoria, l'antropologa, Marcella Bardi, Nicola Giacopelli, presidente ETAS (Ente, Turismo, Arte e Sport), Salvatore Occhipinti, allievo del maestro Rossi, Cosimo Grimaudo e i due pupari, Filippo Verna e Nino Cuticchio.

Uno degli storici maestri che è stato piu’ volte ricordato è Enzo Rossi artigiano ed abile maestro nel costruire i pupi . Impresso in tutti i monrealesi rimane lo spettacolo della sera nel piccolo cortile Manin, nel quartiere Carmine, dove Ignazio Munna con maestria faceva tirare fuori la spada ai cavalieri e accompagnate dalla pedata battuta sul tavolone dava anima e vita ad un duello molto partecipato.

Una sedia portata da casa,pochi spiccioli da pagare e la serata si alluggava sino alla cena con una minestra. Negli anni successivi a dare vita e continuità a questa epopea ecco l’ultimo dei pupari, l’artista, l’artigiano dalla mano maestra capace di mettere assieme legno metallo, colori, vestiti nel creare il paladino di Francia sbarcato in Sicilia. Enzo, il calciatore, il venditore di souvenir. Era necessario con tanto stile portare avanti sette figli e lo faceva con la dignità che lo distingueva sempre, che oggi portano avanti questa cultura.

· Enzo Ganci · Editoriali

MONREALE, 31 dicembre – Gli eccessi alimentari che caratterizzano le giornate in molte delle case del nostro territorio non devono farci distogliere lo sguardo da ciò che ci ha detto e ci ha lasciato quest’anno in eredità.

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