Uno scatto come Marco Pantani

MONREALE, 24 maggio – Fu la bocca aperta di Evgenij Berzin, segno inequivocabile di un debito d'ossigeno, a convincere Marco Pantani di tentare lo scatto decisivo sui tornanti "spaccagambe" del Mortirolo del Giro '94. A volte le grandi imprese cominciano da piccoli dettagli.

I due corridori procedevano appaiati a ritmo vertiginoso sulla terribile salita alpina, accompagnati da Miguel Indurain, infuocando una tappa che appartiene già alla storia del ciclismo. Ad un certo punto, però, il "Pirata" si accorse del fiato grosso del rivale, comprese che forse era il momento giusto, si alzò sui pedali e produsse uno di quegli scatti, diventati presto famosi, che per le gambe degli avversari erano micidiali come coltellate. Il russo mollò subito, il navarro resistette un po' di più, ma dovette arrendersi anch'egli alle pedalate dello scalatore di Cesenatico, che giunse vittorioso al traguardo tra due ali di folla in delirio, ed iniziò quel giorno una leggenda, che tuttora gli sopravvive.

L'amarcord ciclistico, gradito magari soltanto agli appassionati delle due ruote, sembra rispecchiare per certi versi la realtà monrealese, che affronterà domenica il "Mortirolo" delle urne.
La salita è dura ed impegnativa e certamente richiede doti di fiato e di combattività. I concorrenti finora si sono studiati, hanno già deciso da tempo le loro strategie, ma nessuno finora ha provato a scattare secco. Al di là dei pronostici e dei "si dice", lanciati in libertà da radio Monreale, tutti sono ancora in gruppo, pronti a giocarsi, chi più chi meno, le loro possibilità, secondo una scala di valori che ognuno si può costruire.

Domenica, però, è il momento del dunque, quello in cui apriranno i seggi e quello in cui chi vorrà staccare gli altri per cercare di vincere dovrà alzarsi sui pedali, magari osservando la bocca aperta dei rivali e provare ad allungare. Il Mortirolo è lì, deve solo essere scalato.
Stringete le pedivelle e riempite le borracce. Buon voto a tutti.