Quello che i candidati non dicono...

Alcuni temi "scomodi" vengono tenuti nel cassetto

MONREALE, 30 marzo - Sono molti gli intenti dei vari candidati a sindaco al momento della presentazione del programma, ma tutti hanno l'accortezza di non menzionare e non disturbare un certo elettorato.

Non è il tempo indicato per perdere il consenso di chi non ha risparmiato danni ambientali e strutturali alla città di Monreale. Non tutti se la sentono di dire che tutto sarà cambiato non appena conquistata la poltrona più ambita del municipio. Un piano viario, per esempio, che difenda un centro storico penalizzato dal traffico caotico e non raccoglie le ricchezze monumentali, con un turismo residenziale assieme a quello di "rapina" che non lascia nulla.

Quanti di loro hanno menzionato (e forse non lo faranno mai) che il commercio non si pratica sottraendo lo spazio pubblico ai cittadini e al decoro in difformità all'igiene delle merci e al Codice della Strada? Quanti di loro sono pronti a dare ragione ai cittadini che ne attendono i cambiamenti da tanti anni?. E chi avrà il coraggio di far conoscere ai cittadini chi ha affossato il piano regolatore generale e decapitato sul nascere la zona artigianale che avrebbe dato uno sbocco significativo all'occupazione giovanile che registra circa cinquemila disoccupati a Monreale?

Chi se la sente di informare la cittadinanza che andrà a votare che gli Ato e tra questi l'Ato Pa 2 sono stati un carrozzone che fa pagare alle famiglie la bolletta della spazzatura la più alta di tutti i Comuni italiani, che ha portato il debito da 3 milioni nel 2010 a circa 7 milioni nel 2013? Molti monrealesi, forse abituati al degrado, stenteranno a rendersi conto di chi voglia vivere in una città con le strade senza buche, i quartieri senza rifiuti né cacche di cane, con le passegiate senza macchine parcheggiate.

Una proposta di campagna educativa con qualche provvedimento esemplare non sembra rientrare nei piani di chi non vuole disturbare un elettorato da catturare a tutti i costi.