Senza un piano turistico Monreale condannata alla decadenza

La pedonalizzazione non è più rinviabile

MONREALE, 6 ottobre - In uno dei primi incontri che porteranno domenica prossima iscritti e simpatizzanti ad esprimersi per designare nelle primarie il candidato del Partito Democratico per la elezione di sindaco di Monreale, nei diversi interventi da parte dei cittadini presenti è venuta fuori una tematica importante.

Non è venuta meno, infatti, la denuncia unanime di una città in attesa di quelle regole che ne definiscono e completano l'immagine di località di particolare interesse monumentale e turistico. Ma che sino ad oggi si sfilaccia nei propri antichi vizi , che potrebbero avviarla a una sciatta decadenza. Oggi è questa la fotografia della città di Guglielmo. Una situazione che si verifica intorno al monumento più significativo : il duomo. E dove i monrealesi hanno la sensazione che il Comune ha tanto bisogno di una classe politica che faccia diventare questo luogo più adeguato al valore impresso dal re normanno .

A tale proposito è stato chiesto: che cosa scoprono i turisti la prima volta che vengono a Monreale. Certo, la cattedrale. Il Chiostro dei Benedettini quale meta obbligata. Un visitatore che raggiunge Monreale non potrebbe che partire da queste cose. Ma anche nel cercare di scoprire i misteri dei monrealesi che scelgono ancora una classe dirigente che non può continuare come se nulla fosse, a consentire il parcheggio delle grosse cilindrate intorno al prezioso monumento, riversandole addosso i relativi scarichi di ossido di carbonio come è stato ricordato. Sembra proprio che ogni potere che si installa a Monreale vi trovi lo specchio e la conferma di una propria intima e permanente vocazione: la vocazione all'assenza di regole e al rispetto solo di chi è più forte. In questa località ,per esempio, ogni negozio è libero di far caricare e scaricare le merci a qualsiasi ora del giorno, così come la pedonalizzazione mancata.

Solo a Monreale il povero pedone capisce subito di essere d'ingombro. E attorno a piazza Vittorio Emanuele o lungo via Roma diventa subito il bersaglio mobile dentro un reticolo di macchine, un insaccato di lamiere con esalazioni ,vapori e smog che sporcano l'ambiente e i corpi, offuscano le menti e distruggono il dovere dei dirigenti assunti. Bisogna avere il coraggio di dirlo: a Monreale le persone civili non girano in auto. Un'altra voce si leva per mettere in evidenza la via Torres. E sono i commercianti del posto, quelli che hanno avuto la concessione della vendita, quelli che pagano le tasse, dove una folla di turisti scende i gradini della "corte dei miracoli "guardando bene dove mettere i piedi . La scalinata è danneggiata con tanti gradini rotti, il percorso che porta al parcheggio è un'insidia. Sono in tanti a rischiare di cadere. Una conseguenza, questa, della mancanza prolungata di manutenzione.

Un bivacco alle porte di Monreale dove i turisti sono accolti da numerose bancarelle, dove attorno c'è un tale degrado che, tra rifiuti, venditori ambulanti improvvisati vengono occupati anche i passamano che servirebbero ad aiutare le persone più anziane nella risalita. E se l'impressione per i visitatori non è delle migliori, chi per mestiere ogni giorno accompagna centinaia di turisti muove tante critiche. "Non è affatto un buon biglietto da visita - dicono - la scalinata è sporca e le balaustre sono occupate dalle mercanzie senza dare la possibilità di una sosta. "Di che cosa soffre Monreale? In primo luogo della mancanza di un progetto turistico, ma anche della assenza direzionale, basta pensare che il Comando della Polizia Municipale da diversi anni non è guidato da un comandante. E si nota nella improvvisazione dei blitz improduttivi come appunto in via Torres . Dove il Codice Stradale viene sconosciuto, ed il suolo pubblico per la sicurezza dei cittadini occupato abusivamente.