Quando si dorme sul... Dormitorio

Completato 16 anni fa, sempre negato alla fruizione

MONREALE, 25 maggio - Quella domenica di maggio del 1997 ancora se la ricordano in tanti. Il dormitorio dei Benedettini, facente parte del complesso monumentale "Guglielmo II", finalmente riaperto e fruibile ai numerosi turisti. Un'occasione di lavoro e di sviluppo. Un'occasione persa.

Sedici anni sono passati da allora, non sedici giorni o sedici mesi. Sedici anni fatti di "ora vediamo", di "manca poco" di "il mese prossimo...". Sedici anni del nulla. Sedici anni in cui il dormitorio, un potenziale fiore all'occhiello per un complesso monumentale, già di per sè prestigioso, ha fatto parlare di sè solo ed esclusivamente per vicende negative.

Tuiristi? Nemmeno uno. Incontri culturali? Manco a parlarne. Manifestazioni pubbliche? Solo nei sogni. In compenso il dormitorio, splendido ed elegante, ha fatto bella mostra di sè sui giornali, quando c'era da ricordare che mancava il dispositivo antincendio e che per questo non poteva essere aperto. Il dispositivo antincendio, mica una cosa secondaria, considerato che all'interno la componente lignea è elevatissima. O quando, era l'estate del 2011, una parte delle tegole, per qualche movimento di assestamento, è scivolata verso il basso, rischiando di rovinare nel sottostante Chiostro dei Benedettini.

A fare dei sopralluoghi si sono alternati tecnici, Vigili del Fuoco ed assessori. Fino ad Uccio Missineo, assessore ai Beni Culturali della giunta Lombardo. Anche il professore Zichichi, prima di essere defenestrato dal presidente Crocetta, aveva promesso un suo intervento rapido. Peccato che questi proclami li facesse in videoconferenza da Ginevra, dimenticando anche le coordinate geografiche del Dormitorio dei Benedettini di Monreale.

 Adesso c'è chi, come Salvino Caputo, vuole nominare una commissione d'inchiesta per far luce su ritardi e inadempienze. Idea condivisibile e benvenuta, per carità. Se venissero individuate responsabilità, che hanno permesso una trascuratezza così scellerata saremmo i primi a rallegrarci. A patto che non si escluda l'intervento della Procura, perchè le responsabilità, più che politiche, sembrano pure penali. Frattanto, salutiamo il sedicesimo compleanno di uno spreco e di uno scempio culturale che a Monreale non hanno eguali. Tra due anni la "vergogna" sarà maggiorenne. Speriamo di non andare oltre.