Ci siamo tolti il dente

La giunta a guida Di Matteo durante la seduta della sfiducia

Di Matteo esce rafforzato, ma la sua maggioranza dovrà far quadrato

MONREALE, 27 marzo - Il dente finalmente ce lo siamo tolto. Con la seduta dedicata alla mozione di sfiducia che non è riuscita a disarcionare il sindaco Filippo Di Matteo e la sua giunta, si chiude, finalmente, un capitolo non felice per la nostra città e - si spera - ci si può occupare dei problemi della città.

Che i dodici firmatari non avessero molte chances di mandare a casa il primo cittadino era ampiamente prevedibile. Occorreva arrivare a venti "sì" per mettere fine all'esperienza amministrativa dell'attuale sindaco e questo - numeri alla mano - era difficile immaginarlo.

Pur non disponendo di una maggioranza solida, anzi, in molti casi, pur non disponendo affatto di una maggioranza, Di Matteo il suo "zoccolo duro" lo ha sempre avuto. Un blocco, appunto, di dodici-tredici consiglieri che a turno gli hanno consentito di andare avanti, salvo qualche scivolone imprevisto, come quello della mancata approvazione del conto consuntivo 2012, gambizzato la settimana scorsa.

Volendo guardare a questa pagina di politica, può forse obiettarsi che questo passo è stato un autogol per l'opposizione, perchè Di Matteo, lungi dall'essere stato affossato, esce rafforzato da questo braccio di ferro, perchè è stato capace di schierare attorno a sè i suoi pretoriani che lo hanno scortato fino alla vittoria del braccio di ferro dell'aula. L'opposizione difficilmente potrà mettere in campo più forze di quelle spiegate ieri mattina. Anzi dovrà fare i conti con uno schieramento "ballerino" che, come il Palermo di questa stagione, non riesce scendere in campo per due volte consecutive con la stessa formazione.

Chi ha portato avanti la tesi della sfiducia, però, pur sapendo che si trattava di una partita da "1 fisso", ritiene che si trattasse di un atto dovuto, che serve a capire e a far capire alla gente chi è di qua e chi di là. Oltretutto - dicono - da ora in poi non ci sarà bisogno di arrivare a venti consiglieri per ottenere una vittoria e quindi sui provvedimenti ordinari, è bene che la maggioranza si irrobustisca perchè corre il rischio di farsi bocciare un bel po' di delibere.

Da parte di Di Matteo, invece, lo scampato pericolo è stato salutato, ovviamente, come una grande vittoria. Su un particolare però vorremmo soffermarci: perchè, signor sindaco, la vittoria è merito della maggioranza e le sconfitte sono da addebitare, invece, allo scarso senso di responsabilità dell'opposizione? Un risposta farebbe bene a tutti.