Che sia Codice, ma Codice "vero"

Le norme anticorruzione sono di ben più ampia portata

MONREALE, 20 gennaio - Premessa: non vogliamo e non dobbiamo "fare i nomi". Non per "omertà" o reticenza, ma perchè non ne abbiamo nè titolo, nè, tantomeno, interesse. Siamo convinti, però, che l'operazione "Codice Vigna", annunciata dall'amministrazione, ancora non sia affatto iniziata.

Si è tanto parlato nei giorni e nei mesi scorsi dell'applicazione del codice anti-corruzione che porta il nome dell'ex procuratore nazionale antimafia, recentemente scomparso. Una norma che nella sua "ratio" si prefigge soprattutto di tutelare tanto il dipendente pubblico da possibili ingerenze e pressioni esterne, specie se dovesse permanere molto a lungo sulla poltrona del suo ufficio, esponendosi sul piano personale, quanto, eventualmente, l'amministrazione se l'impiegato, approfittando della sua posizione, dovesse creare un piccolo centro di potere. La norma, tra l'altro, individua con precisione gli ambiti nei quali la rotazione dei dipendenti è obbligatoria: edilizia, personale, appalti e patrimonio. In altri settori il "turnover" è facoltativo. Fissati questi paletti, si può quindi procedere. Ecco perchè, con tutto il rispetto per gli impiegati appartenenti alle fasce più basse, cui è stata destinata la maggior parte degli spostamenti, non crediamo che sia quella vista finora al Comune l'applicazione del Codice Vigna.

Le pressioni non si esercitano su chi fotocopia un foglio di carta o svolge un servizio da usciere. Eventuali ingerenze - le cronache di tutti i mass media ne sono sempre state piene - arrivano su chi prende le decisioni, su chi ha un certo rilievo ed un certo peso su un atto amministrativo. Meglio quindi non far passare normali avvicendamenti negli uffici, riguardanti figure marginali dell'amministrazione, per attuazione di una legge di enorme e ben più importante portata.

Il sindaco dice che i trasferimenti annunciati nei giorni scorsi, che peraltro, erano già stati operati da qualche tempo, non sono che l'inizio di un percorso. Ne prendiamo atto, non lo mettiamo in dubbio e ce ne rallegriamo. Non siamo d'accordo quando dice, magari in polemica con chi gli ricorda di applicare il Codice Vigna un giorno sì e l'altro pure, "fatemi i nomi". No, signor sindaco: la responsabilità è sua ed i nomi, eventualmente, deve tirarli fuori Lei, secondo le modalità ben precise individuate dal Codice Vigna, in virtù del ruolo che occupa a buon diritto, con l'impegno e la serietà che le sono propri. Sarebbe una bella pagina di trasparenza che non potrebbe che arrecare beneficio all'immagine della sua amministrazione.