Un urlo contro il silenzio sulla violenza sulle donne

In Italia una donna su tre vittima dell'aggressività dell'uomo

MONREALE, 25 novembre - Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Una violenza sempre più diffusa, le cui vittime sono di ogni età, religione, cultura, nazionalità, classe sociale.

Una violenza che colpisce centinaia di donne e bambine che ogni anno vengono uccise e che subiscono violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita. La data del 25 novembre non è stata scelta a caso: ricorda il giorno in cui, nel 1960, furono brutalmente assassinate le tre sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana e fortemente impegnate nel contrastare il regime del dittatore Rafael Leónidas Trujillo.

In tutto il mondo oggi si celebra la Giornata contro la violenza sulle donne, anche se, numeri alla mano, c'é ben poco da festeggiare. In Italia una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata vittima nella sua vita dell'aggressività di un uomo. Sei milioni 743 mila quelle che hanno subito violenza fisica e sessuale, secondo gli ultimi dati Istat. E ogni anno vengono uccise in media 100 donne dal marito, dal fidanzato o da un ex.

Nella quasi totalità dei casi le violenze non sono denunciate: il sommerso è elevatissimo e raggiunge circa il 96% nel caso di violenze subite da un non partner e il 93% da quelle invece subite da partner. Violenza fisica, psicologica. Botte e silenzio. Mancanza di autostima. Diritti violati, nella vita di ogni giorno, sul posto di lavoro e in famiglia. Ad alimentare il drammatico fenomeno della violenza sulle donne è appunto il silenzio, la paura.

Ecco...Il 25 novembre più che una festa, deve rappresentare la possibilità data alle donne di poter urlare il loro dolore. Spesso di fronte all'organizzazione di giornate di questo tipo, la sensazione è di non poter o saper contribuire in prima persona, nonostante si condividano i principi ispiratori dell'iniziativa. Di sentirsi piccoli, di pensare che il problema sia più grande di noi, al di fuori della nostra portata. E se anche si vuole fare qualcosa, non si sa da che parte iniziare per far sentire la propria voce.

In tal senso, quindi la scelta di Monrealenews di entrare in tale problematica: perché ognuno di noi, per competenze e ruoli, si faccia carico di partecipare "all'urlo" del 25 novembre!

L'ultima vittima a Palermo, si chiama Carmela. E' morta mentre saliva le scale che la conducevano a casa per difendere la sorella maggiore dalla furia dell'ex fidanzato.

Una grande mano insanguinata campeggia come immagine di copertina dell'account Facebook del Comune di Palermo con accanto una scritta che ricorda che il 25 novembre e' la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Perchè il "Basta alla violenza" non rimanga solo uno slogan in bocca alle attiviste più accanite. E perchè nessuno neghi che l'oltraggio alla libertà femminile sia un problema reale e diffuso ... È solo un inizio, è ancora poco, ma è un buon segno.