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Il cavallo no, il frustino sì

| Enzo Ganci | Editoriali

Ben venga l'informatizzazione, ma ci sono altre priorità

MONREALE, 17 novembre – "Ci manca u cavaddu e s'accatta a zotta" è un vecchio detto siciliano che tradotto vuol dire: non avere il cavallo, ma essere dotati del frustino. Ovvero: mancare di un elemento necessario, ma poterne esibire uno del tutto superfluo.

È il caso del progetto di informatizzazione del cimitero, del quale abbiamo dato notizia ieri. Un progetto affascinante, per carità, specie per quelli che amano i computer, che prevede soluzioni avveniristiche per i tristi utenti cimiteriali: totem informativi, software efficiente, informazioni in tempo reale, touch screen. Tutto per individuare il luogo della sepoltura di un defunto con un semplice click.

Un servizio avveniristico, dirà qualcuno, soprattutto dalle nostre parti, dove tutto questo (ma anche molto meno) è ancora fantascienza. Un progetto di informatizzazione al quale il Comune ha aderito, rispondendo ad un bando della Regione, che aveva come settore d'appartenenza l'informatizzazione.

Peccato, però, che chi frequenta il cimitero con una certa regolarità (ahimè, sono uno di questi) si imbatta continuamente in problematiche molto più terra terra, lontane mille miglia dai progetti megagalattici di cui sopra. Peccato, ad esempio, che un giorno sì ed uno no i contenitori di rifiuti trabocchino fiori marci e maleodoranti. Peccato che, con tristissima e regolare continuità, ci siano salme a deposito per mancanza di loculi. Peccato che alcuni lotti comunali siano sostenuti da impalcature di ferro per evitare il crollo.

Peccato che per andare a riempire un vasetto d'acqua in alcune fontanelle ci voglia "100% Brumotti". Peccato che manchi un sistema di videosorveglianza e che le grondaie ed i vasetti di rame vengano ripetutamente trafugati, come fino ad oggi abbiamo spesso riportato in cronaca. Peccato che lungo il rettilineo d'accesso al cimitero, per mancanza di dissuasori, le macchine sfreccino a cento all'ora, peggio che all'autodromo di Monza. Peccato, insomma, che manchino quasi tutti i requisiti di normalità che fanno del cimitero un luogo di pace e di meditazione.

Consoliamoci: potremo agevolmente sapere dove giace un nostro caro o un nostro amico. Possibilmente, crepi l'avarizia, potremo farlo anche da casa, con un Iphone o un Ipad: con un click, come per incanto, tutti i nostri problemi saranno risolti. E poi dicono che a Monreale siamo arretrati. Ed invece, sangue che vuole uscire, per tornare all'inizio: ci manca il cavallo, ma abbiamo il frustino. Potremo esserne fieri.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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