Una nuova alba o il buio per sempre

Ai candidati monrealesi chiediamo di sbracciarsi per questa città

MONREALE, 27 ottobre – E' stata una campagna elettorale "in tono minore". Perlomeno dal punto di vista dell'ostentazione. Nulla a che vedere con l'uragano pubblicitario di qualche anno fa. Probabilmente la crisi che attanaglia un po' tutti si è fatta sentire pure nelle tasche dei candidati.

Molti meno manifesti appesi, o fac-simile gettati a terra, pochissimi, forse nessun gonfalone svolazzante sui pali della luce. Insomma, una forma meno ridondante, sperando di veder arricchire, invece, i contenuti.

Domani parleranno solo gli elettori, sperando che parlino bene. E soprattutto che parlino. Sì, perché, inutile negarlo, il primo aspetto che sembra di poter cogliere è quello dell'astensionismo, che – come hanno affermato tantissimi sondaggi pre elettorali, tra cui quello di Monreale News – viene dato come massiccio e certamente in aumento rispetto alla tornata precedente. Per non parlare di nuove formazioni politiche che bussano alla porta e chiedono spazio. Un fenomeno che deve far riflettere e che sembra essere il frutto di una galoppante crisi della politica, o meglio, di certa politica.

Monreale arriva a questo appuntamento elettorale certamente non in splendida forma: dipendenti comunali e Ato senza stipendi, cumuli di spazzatura più alti di un uomo, e soprattutto un clima di sfiducia dettato da una situazione finanziaria che definire preoccupante è assolutamente riduttivo. Malgrado ciò, si presenta alla tornata delle Regionali 2012 con ben sei candidati sul campo, tutti – chi più chi meno – con possibilità di giocare un ruolo importante, seppur con obiettivi diversi.

Ma Monreale voterà solo monrealese? Molto probabilmente no. Gli "infiltrati" sono agguerriti e certamente porteranno via una fetta di elettori – vedremo se grossa o meno –ai candidati autoctoni. Noi, da parte nostra, ci auguriamo che a Sala d'Ercole di monrealesi ne entri il numero più alto possibile. Ad una condizione, però: via la giacca, via la cravatta e sù le maniche. Questa città, che vive uno dei momenti più neri della sua storia, difficilmente avrà un'altra chance, per cui se non spunterà adesso una nuova alba, c'è il serio rischio che arrivi il buio per sempre.