Purchè quella piramide non resti così...

Così com'è, la costruzione non la vuole nessuno

MONREALE, 4 febbraio - Una cosa è certa: la "famigerata" Piramide della piazza, così com'è, ai monrealesi non piace affatto. Si impone, quindi, un cambiamento di rotta nella considerazione che di essa deve avere l'amministrazione comunale. Sul resto possiamo discutere quanto vogliamo.

Il dato emerge dai risultati del sondaggio lanciato nei giorni scorsi da Monreale News, al quale, tanto nell’apposito spazio nell’home page, quanto sulla pagina Facebook del sito, i visitatori del nostro quotidiano hanno risposto, aprendo un acceso dibattito sull’argomento. Diciamocelo francamente: la costruzione, così com’è, è decisamente un obbrobrio. E difficile ci viene, in tutta sincerità, immaginare quale sia stata la “musa ispiratrice” della mente che l’ha concepita. Forse si voleva emulare quella, di tutt’altro pianeta, del Louvre di Parigi, con risultati, per la verità, assai imbarazzanti. A tutto ciò si aggiunga l’incuria che, come purtroppo accade a tappeto sul nostro territorio, caratterizza il paesaggio, abbrutendo l’aspetto di luoghi più o meno rilevanti del paese.

Sono queste le premesse necessarie ad analizzare il risultato che i monrealesi stanno decretando di questa mini consultazione popolare che abbiamo avviato. Supera il 60% il numero dei votanti che non ha avuto dubbi ed ha scelto la linea drastica: Piramide “delenda est”, cioè deve essere abbattuta. Di poco superiore al 34%, invece, la percentuale di coloro che sono propensi a mantenere la costruzione, facendo sì che assolva al suo scopo (probabilmente quello di preservare l’ingresso alle grotte sotterranee), ma senza per questo assistere allo spettacolo di estremo degrado che la piramide offre, dando una pessima immagine alle migliaia di turisti che arrivano a vedere le bellezze normanne.

Sfiora il 95 %, quindi, sommando coloro che sono per abbatterla a quelli che non ne gradiscono il degrado, la percentuale che afferma che - così com’è - questa storia non può più andare avanti. Un monito chiaro, pertanto, per l’amministrazione, senza se e senza ma. Decisamente irrilevanti ai fini statistici le percentuali di coloro che invece “tifano” per la piramide: il 4,3% è propenso addirittura ad ampliarla; soltanto lo 0,7 opta per mantenerla in questo stato. Insomma, senza bisogno di intonare il coro da stadio sul motivetto di “Guantanamera”, i monrealesi dicono “la piramide non la vogliamo”.

Compito della politica, perlomeno sul piano teorico, è quello di individuare soluzioni. Ed in questo caso la strada è spianata, perché questa arriva su un piatto d’argento ed “a furor di popolo”. Il sindaco, alla fine dello scorso anno, aveva promesso che il bilancio di previsione 2012 sarebbe stato approvato entro febbraio. Come sarebbe, se si individuassero i pochi fondi bastevoli a eliminare questa vergogna che campeggia a pochi passi dal Duomo? Noi la palla l’abbiamo lanciata. Speriamo che qualcuno la raccolga.