Cu l'occhi chini e i manu vacanti

Ribadiamo il suggerimento: facciamo pagare ai turisti un ticket per i monumenti

MONREALE, 7 luglio – Che a Monreale l'enorme afflusso dei turisti non porti benefici di natura economica lo sa pure il "Pupo della piazza". Lui che ogni giorno vede sciamare frotte di visitatori diretti al duomo o al chiostro e che li vede poi ripartire dopo qualche minuto.

Visita ai monumenti normanni, immancabili scatti fotografici, magari due riprese video e poi via, di corsa verso Palermo. Con un duplice risultato per la collettività monrealese: il danno di una gran confusione nelle due piazze e la beffa di non poter trarre da ciò alcun vantaggio. O per dirla in siciliano: "Cu l'occhi chini e i manu vacanti".

In questi giorni Monreale News ha cercato di sollevare un dibattito (riuscendo sostanzialmente nell'intento) sull'opportunità o meno di introdurre un ticket d'ingresso valido per i monumenti normanni. Un po' come avviene in tante altre parti del mondo, magari per siti di minor prestigio (con tutto il rispetto) di fronte alle bellezze arabo-normanne di casa nostra.

I lettori del nostro quotidiano hanno suggerito di far pagare solo i turisti (possibile controllare i risultati del sondaggio pubblicato in home page). E francamente l'idea non sembra poi così balzana.

Esempio pratico: davanti l'ingresso di Santa Maria Novella, rinomata chiesa di Firenze, ma, senza offesa, imparagonabile di fronte alla bellezza del "nostro" Duomo, campeggia la scritta: «Ingresso euro 5, con esclusione per i residenti nella provincia di Firenze». Devo dire, in tutta sincerità, che davanti a quel cartello qualche moccolo l'ho lanciato, ma poi "obtorto collo" ho pagato e ho sorriso, consapevole di non poter rinunciare a visitare un monumento noto in tutto il mondo. Quindi mi sono chiesto: perché non è possibile trasportare analoga esperienza pure da noi? È così difficile far sedere attorno a un tavolo Curia, Comune e Regione per stabilire percentuali d'incasso per un percorso monumentale che comprenderebbe cattedrale, museo diocesano, chiostro e complesso Guglielmo? I benefici non sarebbero a vantaggio di tutti, considerato che un anno fa è scivolata una parte del tetto del dormitorio benedettino, quest'anno le infiltrazioni piovane hanno messo a repentaglio nientepopodimenoche il Cristo Pantocratore e comunque la gestione di monumenti così prestigiosi è sempre molto costosa? Una fonte di reddito di questo tipo probabilmente non farebbe schifo a nessuno.

Magari ci sarebbe da vincere le resistenze di Tour operator e guide turistiche, battaglia che, adoperando i gli strumenti giusti può essere vinta. Di contro, però, le asfittiche casse locali ne trarrebbero di certo un beneficio, potendo, pertanto, garantire una più ampia gamma di servizi ed anche di comfort. Noi il sasso lo abbiamo lanciato. Piuttosto che vedere rompere qualche vetrata saremmo contenti di notare che qualcuno lo ha raccolto.