Austerity sì, ma non d'entusiasmo

Sempre forte la devozione al Patruzzu Amurusu

MONREALE, 4 maggio – Quest'anno non c'è stato bisogno di interrompere per la pioggia. Nessuna corsa in cattedrale per un appuntamento bis. La processione si è svolta interamente e si è svolta bene.

L’incipit, con quella che vuole essere solo una battuta, lo si deve al fatto che era ancora fresco nel ricordo di tutti i monrealesi il cambiamento di percorso stabilito il 3 maggio di un anno fa, a processione in corso, a causa della pioggia. Un cambiamento che portò poi alla ripetizione del corteo quattro giorni dopo.

Quest’anno, dunque, anche il tempo è stato dalla parte della processione, regalando al SS.Crocifisso ed a tutti i suoi devoti una splendida giornata primaverile. Il clima era ideale per rendere omaggio al “Patruzzu Amurusu”, che quest’anno, forse anche per la crisi economica dilagante, è stato particolarmente invocato. “Grida” dei fratelli, preghiere dei fedeli, groppi in tantissime gole. Ognuno col suo fardello di guai, ognuno col suo bagaglio di speranze. Tutti a cercare un contatto, materiale o ideale, “cu Iddu”.

In tempi di “magra”, come quello che viviamo, si sa, l’animo umano forse si predispone meglio alla preghiera ed alla richiesta di un occhio di riguardo. Ma Monreale, per la verità, non ha mai fatto mancare il suo calore al Crocifisso, sotto la cui protezione, ha riposto, da sempre, le sue speranze per il futuro. La festa di quest’anno, sulla quale Monreale News ha cercato di far discutere i suoi utenti, era partita sotto il clima dell’austerity, confermando poi questa linea nel corso dei suoi giorni precedenti la processione, sotto il profilo delle manifestazioni ludiche e di contorno.

Fortunatamente, soprattutto per chi crede, così come ha sottolineato l’arcivescovo Monsignor Salvatore Di Cristina, nessun taglio, nessun risparmio dal punto di vista dell’entusiasmo. Il legame tra Monreale ed il Patruzzu Amurusu è più forte che mai.