L'impegno di tutti per un futuro migliore

MONREALE, 31 dicembre - Un fardello gravoso, che a volte sembra volerci far piegare le ginocchia per il peso, è ciò che ci lascia in eredità questo 2014 che mettiamo in soffitta e del quale, in tutta franchezza, pochi sentiranno la mancanza.

Si chiude un anno, infatti, denso di cambiamenti, ma soprattutto di problemi, che certamente non lo faranno passare alla storia come uno tra i più felici, perlomeno se si guarda al passato recente. Il 2014, per quanto riguarda la comunità monrealese, è stato l'anno in cui, conclusa per scadenza dei termini la sindacatura di Filippo Di Matteo, si è presentata quella nuova, guidata da Piero Capizzi, che ne ha ereditato il bagaglio, nel bene e nel male, di situazioni pacifiche, così come di spinose.

E' stato l'anno in cui il nuovo sindaco, che dello slogan "cambio di logica" ha fatto la colonna sonora della sua campagna elettorale, si è insediato in Sala Rossa e a partire dal quale sarà chiamato a fare fronte agli innumerevoli problemi che attanagliano la nostra comunità.
Un anno in cui, scusate se è poco, il Comune è rimasto col fiato sospeso per un piano di riequilibrio che non è stato ancora esitato dal Ministero dell'Internoe dal quale dipenderà il futuro economico dell'intera comunità, che non merita di andare in dissesto e di veder crollare miseramente il sogno di una rinascita.

È stato l'anno in cui il tribunale di Palermo ha dichiarato il fallimento dell'Alto Belice Ambiente, ingigantendo quello che già era il "problema dei problemi" per Monreale e dintorni, vale a dire quello dello smaltimento dei rifiuti, ma soprattutto gettando nel panico centinaia di operatori che non sanno ancora dove potranno andare a guadagnarsi il pane e che sperano nel "miracolo" della politica per continuare a portarlo a casa.
E' stato l'anno in cui una crisi economica ormai devastante, ha raso al suolo una larga fetta della classe imprenditoriale monrealese, che adesso chissà quando potrà rialzarsi e ricostruire quello che aveva faticosamente messo sù in tanti anni di onesta attività. Ecco perché, così al "nemico che fugge", al 2014 che si conclude costruiamo ponti d'oro.

Queste considerazioni, però, non bastano. Occorre che ciascuno faccia la propria parte, secondo la propria sfera di competenze. All'amministrazione comunale chiediamo un "cambio di logica", ma che sia vero e concreto, piuttosto che soltanto reclamizzato, un salto di qualità che possa restituire fiducia ad una città che, purtroppo, sotto tanti, troppi, aspetti, sembra non volersi riprendere dal torpore in cui è caduta ormai da un pezzo. Compito dei cittadini, invece, sarà quello di fare fino in fondo il proprio dovere, di spendere ogni utile energia per contribuire alla ripresa economica, ma soprattutto culturale della città. Di avere Monreale nel cuore e di ricordarsi che è una città splendida, che merita ben altra realtà, ben altri scenari.

Proviamoci tutti, senza tirarci indietro. In gergo calcistico, a me tanto caro, si dice che i rigori non li sbaglia solo chi non li tira. E allora, coraggio: pallone sul dischetto, rincorsa e sangue freddo. Il risultato che speriamo potrebbe essere solo a undici metri di distanza. Buon anno a tutti.