La chiesa della Madonna dell'Orto, un gioiello barocco "dimenticato"

La chiesa è stata riaperta per un giorno in occasione di un concerto

MONREALE, 12 gennaio - Un concerto Gospel ha portato in dono ai monrealesi l'apertura al pubblico, almeno per una sera, di un gioiello dell'architettura barocca: la chiesetta della Madonna dell'Orto. La struttura, inglobata dalle costruzioni del quartiere popolare in cui è ubicata, è quasi sconosciuta dagli abitanti di Monreale e del tutto ignorata da turisti e guide che dopo la visita al duomo archiviano le fugaci escursioni nella cittadina normanna.

La chiesa appartiene alla parrocchia dei Santi Vito e Francesco, il parroco Rosario Bacile si è sforzato di restituire un alito di vita alla struttura ripristinando qualche attività di culto. Eventi culturali di ampio respiro potrebbero contribuire alla conoscenza e all’interesse, anche artistico e turistico, verso il sito.

Eppure la chiesa della Madonna dell’Orto è un piccolo capolavoro di architettura barocca, al suo interno si trovavano alcune pitture ad olio di pregio, fra cui un quadro di Pietro Novelli raffigurante l’Angelo Custode. La chiesa ha una storia antica e affascinante, caduta nell’oblio e nel disinteresse che hanno travolto tutto il centro storico di Monreale.

Secondo una tradizione locale, presso l’orto da cui deriva il nome venivano detenute, in epoca normanna, le donne di malaffare, sembra che nel muro di recinzione esistesse una piccola cappella con l’immagine della Madonna su cui, in seguito, venne edificata l’attuale chiesa la cui costruzione risale al 1619.

Alla fine del ‘700, gli scrupoli moralistici dell’epoca indussero il parroco ad imbiancare il soffitto dove si trovavano immagini con qualche nudo, giudicate immorali. Un restauro, risalente a qualche anno fa, ha riportato alla luce le pitture e salvaguardato il tetto dalle infiltrazioni d’acqua. La struttura necessita di altri interventi di recupero per cui è anche stato predisposto un progetto che attende i finanziamenti.

La peculiarità artistica della chiesa deriva dall’esuberante decorazione barocca che si innesta su un impianto architettonico tardomedioevale, di tipo basilicale. Lo schema è squadrato, a tre navate, ma privo di absidi. La navata maggiore è coperta da una volta a padiglione, le minori presentano ciascuna tre cappelle modulate dall’intervallo dei tre archi che le fronteggiano. La decorazione a stucco è ricca ed estesa, si ferma soltanto in corrispondenza degli affreschi che incornicia. I marmi intarsiati degli altari ed il pavimento in maiolica arricchiscono ancora di più lo spazio interno.
Il prospetto principale ed il retrostante si affacciano su due angusti vicoli, l’asse longitudinale sull’orto da cui prende il nome.