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Anche Bisacquino ha festeggiato il SS.Crocifisso

| Enzo Ganci | Parrocchie

La processione era stata rinviata il 3 maggio per le condizioni meteo. LE FOTO

BISACQUINO, 13 maggio – È andata nel migliore dei modi la festa del SS. Crocifisso, grazie alla splendida giornata di sole di domenica scorsa. La tradizionale festa del tre maggio, va ricordato, era stata rinviata a causa delle condizioni meteorologiche che non promettevano nulla di buono e la decisione di rinviare la festa si è rivelata veramente opportuna. Anche perché sarebbe stato un vero peccato rischiare di trovarsi sotto l'acqua con la monumentale "Vara" del Crocifisso, opera dell'artigiano Giuseppe Bellacera del 1792.

Oltretutto la festa del Crocifisso di Bisacquino si caratterizza per la presenza di ben trentadue statue di Santi e Sante che fanno corona al Crocifisso. Preparata accuratamente da un bel gruppo di giovani di Azione Cattolica che con molto entusiasmo hanno raccolto la somma necessaria per coprire le spese preventivate, la festa si presentava con volti nuovi, con caratteristiche più fresche, più giovanili. Già sin dal mattino con gli spari dell'alborata, le campane a festa della matrice ed il suono della Banda musicale bisacquinese in piazza Triona e per le vie della cittadina, in paese si cominciava respirare aria di festa. Arricchita quest'anno dalla presenza dei Tamburinara e da un bel gruppo di majorette provenienti da Aspra, la festa assumeva un colore diverso anche se già la presenza di tante statue ha dato da sempre una sfumatura folckloristica.Ogni anno infatti è gia festa quando bambini, ragazzi e giovani vanno in giro per il paese chiedendo col cestino in mano del denaro per adornare di fiori il santo che porteranno in processione.

Nel corso dell'omelia della messa delle 12, l'arciprete decano, monsignor Rosario Bacile ha spiegato il brano del libro dei Numeri e quello del Vangelo di San Giovanni invitando la numerosa assemblea a guardare con fede il Crocifisso per leggere in quel sacrificio il gesto supremo dell'amore di Dio che per salvarci non ha risparmiato il suo unico Figlio. Alle 15 il suono delle campane di tutte le chiese e della banda musicale ha dato il via alle piccole processioni con le statue dei Santi che venivano portate in Chiesa madre e, dopo aver fatto l'inchino ( u salutu ) al Crocifisso, ognuna delle statue prendeva posto in piazza Triona pronta per la solenne sfilata. Alle 17,45 il decano ha poi invitato i numerosissimi fedeli presenti in Chiesa Madre alla preghiera recitando la Litania della Passione del Signore e dei Santi che sarebbero stati portati in processione. Ha fatto seguito, quindi, il momento più emozionante: la nisciuta della Maestosa Vara del Crocifisso. Una quarantina di giovani la portano davanti la porta della Chiesa e abbassandola con le braccia fino a toccare il pavimento la fanno passare mentre tutti col fiato sospeso guardano e ammirano la bravura con la quale subito dopo viene innalzata verso il cielo tra gli scroscianti applausi della gente. Uno spettacolo che trasmette a tutti un'intensa emozione, uno spettacolo da vedere.

La processione inizia e, con un prolungato scampanio, la Vara fa il suo ingresso solenne nella Piazza mentre le trentadue statue dei santi procedono verso la villa comunale dove è prevista la prima sosta per lo sparo della "masculiata". Arrivata lì, la Vara del Crocifisso e tutte le statue vengono girate verso la campagna quasi a voler dare una particolare benedizione ad essa, ai frutti della terra e al lavoro dei nostri contadini. Riprende la processione fino alle porte del paese dove ci attende tutti la difficile "acchianata di l'arena" che come sempre si rivela ricca di suggestioni per la sontuosità con la quale i santi e soprattutto la Vara del Crocifisso vengono portati a spalla. Prima di arrivare in piazza la schiera dei santi prende posto lungo la via XXIV maggio nella salita del Rosario, mentre la Vara sosta davanti la stessa chiesa del Rosario. Si arriva in piazza ed anche qui si vive un momento particolare sia per la difficoltà della discesa dalla via Roma sia perchè San Michele Arcangelo, che ha già completato il percorso, per antica tradizione, viene a rendere omaggio al SS. Crocifisso che si è fermato nella piazza gremita di gente.

Il secondo tratto del percorso processionale è più breve anche se non mancano le emozioni nella angusta e stretta curva della discesa Del Giorgio. Dopo aver attraversato la via Carmine la Vara arriva di nuovo in piazza: tra il festoso scampanio delle campane il SS.Crocifisso vi entra trionfalmente con accanto la stupenda statua della Madonna del Cuore a destra e San Giuseppe a sinistra. Le due statue ed il Crocifisso lentamente procedono verso il sagrato della matrice dove prendono posto tra gli applausi dei numerosi fedeli venuti pure dai paesi del Vicariato di Bisacquino e soprattutto dai vari paesi e città della nostra Sicilia. Abbiamo chiesto a più persone estranee la loro provenienza e con grande soddisfazione ci siamo sentiti dire che provenivano da Catania, Palermo, Mazara, Marsala, Trapani, Erice, Caltabellotta,Contessa Entellina, Bugio. Dopo i giochi d'artificio, le statue dei santi ritornano a fare "u salutu" al SS.Crocifisso ed ognuna di esse viene accompagnata nella propria chiesa.

La "Trasuta di la Vara" regala ancora altre emozioni ai presenti che si avvicinano per ricevere dal Decano un po' di cotone benedetto per essere stato messo a contatto col Simulacro del SS. Crocifisso. La novità di quest'anno è che ricorrendo il 350° anniversario della Manifestazione della Madonna del Balzo sul monte Triona, la Vara non è stata collocata nella sua cappella ma è rimasta davanti al presbiterio, leggermente spostata verso destra. In questo mese di maggio dell'anno giubilare mariano la nostra celeste Patrona sta girando le chiese dei vari quartieri raggiungendo tutte le periferie del paese per salutare e visitare tutti i bisacquinesi che vi abitano. Per ultimo, giorno 22, entrerà in Matrice dove sarà solennemente intronizzata dentro la maestosa Vara. Domenica 25 maggio sarà celebrata una messa da Monsignor Michele Pennisi a conclusione della Giornata Diocesana della Famiglia e dei giovani.

 

Tutte le foto sono state realizzate da Gino Campisi, che ringraziamo

· Enzo Ganci · Editoriali

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