Ancora molto seguito l'ultimo incontro con l'esorcista della Diocesi che si è tenuto a Santa Teresa
MONREALE, 7 dicembre - Si è concluso il ciclo di catechesi "L'esorcismo nel contesto del combattimento spirituale", curato da fra Benigno, esorcista della diocesi di Monreale, presso la chiesa di Santa Teresa.
L'intuizione del parroco, don Ferdinando Toia, si è rivelata corretta, poiché tutti gli incontri sono stati molto partecipati e seguiti con attenzione dai presenti. Non ha fatto eccezione l'ultimo appuntamento.
"Coloro che soffrono - ha detto Fra Benigno - per le possessioni e le vessazioni diaboliche, pur essendo ultimi fra gli ultimi, sono stati dimenticati anche dalla Chiesa. Non ricordo mai un'intenzione, durante la colletta della domenica, per queste persone sofferenti. È giusto che ogni diocesi istituisca una Pastorale dedicata alla sofferenza delle persone afflitte dal demonio e che ogni vescovo faccia esperienza diretta di un esorcismo".
Nella Chiesa mondiale gli esorcisti sono pochi e in alcune parti del mondo cattolico l'esorcismo è considerato alla stregua della stregoneria. Cinque sono i sacerdoti autorizzati in Spagna e uno soltanto in Portogallo.
"In Sicilia siamo 25 - ha aggiunto Fra Benigno. Ho apprezzato l'arcivescovo di Milano che ha autorizzato 15 nuovi esorcisti. Quando i fedeli si rivolgono a maghi e fattucchiere, che possono aprire le morte al maligno, è anche colpa nostra, perché non riusciamo a rispondere alle esigenze spirituali di queste persone che soffrono. È vero che la maggior parte di chi si rivolge agli esorcisti non ha alcun problema con il demonio, ma è gente con un disagio, che la Chiesa ha il dovere di accogliere ed aiutare".