La storia della parrocchia di Santa Teresa vista dal suo fondatore e guida storica
MONREALE, 23 marzo – Più di mezzo secolo di storia, di aneddoti, di vita vissuta. Soprattutto più di cinquant’anni di vita religiosa, ma anche sociale: quelli vissuti dalla parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù, raccontati nel libro di monsignor Sebastiano Gaglio dal titolo: “Una comunità in cammino... Un progetto di parrocchia sul solco teresiano”.
Il libro (Pitti Grafica editore) sarebbe dovuto essere presentato in questi giorni nel corso di un “vernissage” che era già stato organizzato, ma che, per ovvie ragioni, è stato rimandato a tempi migliori.
Le sue pagine sono un lungo excursus della parrocchia inaugurata nel 1968, il giorno dell’Immacolata, per volere dell’arcivescovo di allora, monsignor Corrado Mingo, che la istituì per dare una concreta risposta alle esigenze di un’utenza che in quell’epoca era in forte espansione in una zona periferica della città di Monreale, affidandone la guida, proprio a monsignor Sebastiano Gaglio, allora giovane sacerdote, che anche lui si batté perché la parrocchia venisse intitolata a Santa Teresa di Lisieux e che ne ha retto le sorti fino al 2007.
Da allora la parrocchia ha vissuto una continua crescita demografica e sociale: dal “salone” di 120 metri quadri ubicato in via XVI marzo, dove ha vissuto più di vent’anni della sua storia, fino ai giorni nostri nell’attuale chiesa che sorge lungo la circonvallazione. L’opera descrive, come detto, tanti episodi che hanno costellato più di mezzo secolo di storia parrocchiale, compresa la famosa partecipazione di don Sebastiano Gaglio del 1990 alla trasmissione a quiz di Raiuno “Europa Europa”, alla quale il sacerdote di presentò rispondendo alle domande sulla vita dei Santi Cirillo e Metodio, evangelizzatori della zona slava del Vecchio Continente, vincendo pure qualche puntata, ma soprattutto vincendo una cifra considerevole per i tempi, che contribuì all’acquisto dell’organo della chiesa.
Il libro cita numerosi personaggi monrealesi che per oltre cinquant’anni, a vario titolo, hanno contribuito ad arricchire la vita pastorale della parrocchia, fino ai nostri giorni, nei quali le sorti sono rette da monsignor Innocenzo Bellante.