Tanta emozione e grande affetto al congedo di don Alfonso Cannella

"Lascio una parrocchia dalla sana e robusta costituzione spirituale"

MONREALE, 3 luglio – Settantacinque anni, splendidamente portati, 52 anni di sacerdozio, 48 di guida spirituale della parrocchia di San Castrense. Sono i numeri di monsignor Alfonso Cannella, per tutti molto più semplicemente “padre Cannella”.

Il sacerdote oggi si è congedato dalla “sua” comunità con una messa solenne. Ad abbracciarlo sono corsi in tanti: il sindaco Filippo Di Matteo, che ha voluto ringraziarlo a nome dell’amministrazione comunale per l’opera svolta nel corso del suo mandato, i familiari, ovviamente, con suo nipote don Mario Campisi in testa, collaboratori storici, amici e semplici fedeli, che in don Alfonso hanno visto per lunghi anni una guida, ma soprattutto un amico.

La funzione non ha tradito le attese: tanta emozione, qualche inevitabile lacrima e tanti in bocca al lupo per i giorni futuri al “sacerdote del sorriso”, come affettuosamente è stato ribattezzato dalla comunità parrocchiale.

Purtroppo per chi lo ha apprezzato (e sono davvero tanti) anche per monsignor Cannella arriva la dura legge del diritto canonico, che fissa limiti di età e che obbliga anche chi è in piena attività a dire basta.

“Per me è stata una lunga, bella ed esaltante esperienza qui a San Castrense – ha detto il sacerdote nel corso della sua emozionatissima omelia – per la quale voglio esprimere la mia gratitudine al Signore. Gesù deve appassionare la nostra vita e non essere un amico al quale guardare di tanto in tanto. In 48 anni ho incontrato tantissime persone e questo, sotto l’aspetto umano, mi ha arricchito moltissimo. Mi sono sforzato di stare vicino alle persone nei loro momenti facili e difficili. Adesso voglio ringraziare tutti: quelli che hanno condiviso con me tante mie trepidazioni, ma soprattutto coloro che porteranno avanti la parrocchia in futuro. Domenica prossima arriverà don Antonio Crupi: accoglietelo bene.

Io mi congedo, ma posso affermare di lasciare una parrocchia dalla sana e robusta costituzione spirituale”.

Ad esprimere gratitudine ad affetto a don Alfonso nel corso della cerimonia sono arrivati pure i saluti di un emozionatissimo Stefano Gorgone, da una vita stretto collaboratore del parroco e suo amico personale, di don Mario Campisi, nipote del sacerdote, che proprio nella comunità di San Castrense ha coltivato la sua vocazione sacerdotale e di Gheta Pupella, collaboratrice parrocchiale.

Nel corso della cerimonia il sindaco Filippo Di Matteo ha conferito a monsignor Cannella la cittadinanza onoraria (che trattiamo in un articolo a parte) a testimonianza della gratitudine di tutta la città di Monreale per un’opera che – ne siamo certi – anche se conclusa oggi formalmente, continuerà ancora a lungo.

 

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