Molto seguita l'omelia di don Vito Impellizzeri
MONREALE, 1 maggio - Con l’approssimarsi del 3 maggio le novene preparatorie si fanno sempre più affollate sotto la volta della Collegiata. L’incedere della festa funge da monito cui soltanto pochi monrealesi riescono a sottrarsi.
Ieri sera, padre Vito Impellizzeri, rettore del seminario di Mazara del Vallo, ha commentato la celeberrima pagina del Vangelo in cui San Tommaso per credere nella resurrezione di Cristo chiede di mettere la mano sul costato.
“Conoscere sempre più Dio per amarlo e avvicinarsi a lui – ha detto don Impellizzeri nel corso dell’omelia- è il compito dei Cristiani. Un Dio Padre che continua sempre ad amare i propri figli anche quando questi si mostrano indifferenti a Lui”.
Da 384 anni, i monrealesi trovano nel Simulacro del Santissimo Crocifisso, e nell’esempio di sofferenza in croce che offre ai fedeli, argomenti di conoscenza e d’amore nei confronti dell’Altissimo.
Ogni messa del novenario si conclude con l’intonazione dei tradizionali inni e la recita della preghiera al Crocifisso con cui i monrealesi impetrano protezione per la propria città, le proprie famiglie e per tutti coloro che si adoperano per diffondere nel mondo la fede in Cristo Risorto. A suggello delle celebrazioni, le invocazioni vernacolari dei confratelli.
Padre Giuseppe Salamone, rettore della Collegiata, ha annunciato che anche gli studenti del seminario di Mazara del Vallo parteciperanno alla processione del 3 maggio.
Questa sera, le celebrazioni entreranno nel vivo con la cerimonia di vestizione dei nuovi fratelli e, domani, con i solenni Vespri che saranno officiati dall’arcivescovo di Monreale Salvatore Di Cristina.