Tornerà a risplendere a San Castrense l’antico tabernacolo di legno e argento del XVIII secolo

Mercoledì la cerimonia di ricollocazione sull’altare maggiore della chiesa

MONREALE, 12 novembre – Tornerà a risplendere nella chiesa di San Castrense l’antico tabernacolo ligneo ed argenteo del 1746, realizzato sotto il console Antonino Gulotta, da un argentiere ancora non identificato.

Mercoledì pomeriggio l’oggetto sacro, dopo un lunghissimo periodo di restauro, durato cinque anni, sarà ricollocato sull’altare maggiore della chiesa di via Venero, nota ai monrealesi pure come “a batìa”. L’opera di restauro, difficile e laboriosa, va ascritta alla meritoria azione del parroco di San Castrense, don Antonio Crupi, che ha condotto tutto il complicato iter burocratico, considerato che l’opera è soggetta a vincolo della Soprintendenza ai Beni culturali della Regione.
Il tabernacolo, che era ridotto in precarie condizioni, era stato tolto dalla sua collocazione originaria addirittura negli anni ’60 per mano del parroco di allora, il compianto don Giuseppe Governanti. In tutti questi anni non era stato adibito quindi alla sua funzione, proprio a causa dell’ammaloramento del suo aspetto. Adesso invece, finalmente, potrà tornare a risplendere, contenendo il Santissimo Sacramento, per cui è stato costruito nel 18° secolo.
Mercoledì, pomeriggio, pertanto, nel corso di una tavola rotonda, avverrà la cerimonia di ricollocazione.
Interverranno monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, don Antonio Crupi, parroco di San Castrense, Maria Concetta Di Natale, direttrice del Museo Diocesano di Monreale, Maddalena De Luca, della Soprintendenza di Palermo, Benedetto Gelardi, maestro argentiere. L’incontro sarà moderato da Ciro Lomonte, presidente della scuola Magistri Maragmae.