La storia di un Santo che non mise mai piede nella cittadina
MONREALE, 11 febbraio – Ricorre oggi la festività di San Castrense, patrono di Monreale, motivo per il quale sono in programma alcune iniziative a carattere religioso. Una Messa alle 11, la processione alle 16 e poi alle 17,30 una Celebrazione Eucaristica in cattedrale presieduta da monsignor Pennisi.
Ma chi era San Castrense, la cui devozione a Monreale è ancora abbastanza radicata ed al quale è intitolata una delle parrocchie più “popolose della cittadina?
San Castrense è patroni di Monreale, pur non avendo mai toccato il suo lo della cittadina normanna.
Il suo corpo acefalo, infatti, fu donato dal vescovo di Capua, Alfano, a re Guglielmo II in occasione delle sue nozze con Giovanna Plantageneta. Il prelato trattenne il teschio che continua ad essere conservato nella città campana. Della sua vita si sa poco, se non che visse in Africa, al tempo della persecuzione dei Vandali, intorno al 440. Fu imprigionato insieme ad altri cristiani e vescovi. L'indomani, tutti i prigionieri furono caricati su una barca malconcia e lasciati in balia del Mediterraneo. Per miracolo, la barca raggiunse la Campania con tutto l'equipaggio. Castrense si stabilì a Volturno, dove svolse il suo apostolato fino al giorno della sua morte, l'11 febbraio di un anno non precisato alla fine del V secolo. Giorno in cui ancora oggi viene festeggiato a Monreale e anche a Castelvolturno, la cui diocesi nel 1065 fu unita a quella di Capua.
Anche sulla sua morte aleggia un alone di santità. Sembra che conoscesse il giorno della sua dipartita e, dopo aver celebrato la messa, si sia diretto in processione verso il sepolcro dove scese con i suoi piedi vestito con i paramenti sacri. Da quel momento, il luogo della sua sepoltura divenne meta di pellegrinaggio e molti sostennero di ricevere grazie per sua intercessione.
In seguito, le diocesi di Castelvolturno e Capua vennero unite e il vescovo Alfano, nel 1176, decise di donare il corpo del santo al sovrano normanno che stava per sposarsi. Guglielmo fu molto lieto dell'omaggio e decise di deporlo sotto l'altare maggiore del duomo di Monreale, ancora in costruzione. Da allora, la città e la diocesi lo venerano come protettore.
La chiesa dedicata a San Castrense fu costruita nel 1499, allora alle porte di Monreale, con annesso un monastero di monache benedettine. Sull'altare maggiore si trova una pala del Novelli che lo raffigura con la Madonna, il Bambino, gli angeli ed altri santi.