"Viabilità storica della diocesi di Monreale", presentato il libro di Giovanni Filingeri

Uno studio completo su quelle che furono le antiche arterie di collegamento

MONREALE, 15 giugno - Uno studio completo e documentato sulla viabilità della diocesi. Il volume di Giovanni Filingeri, un medico prestato allo studio della storia, "Viabilità storica della diocesi di Monreale", contiene un'accurata analisi di quelle che furono le antiche arterie di collegamento del vasto territorio, alla scoperta anche di manufatti e cappelle dimenticati ed esclusi dai cicli turistici e culturali.

L'autore ha corredato il lavoro di ricerca con documenti e antiche mappe provenienti dall'archivio storico della diocesi, ma anche dalla Collegiata. Filangeri ha percorso in lungo e largo il vasto territorio diocesano per confrontare fonti e realtà attuale. Un assetto che si sovrappone alla precedente geografia amministrativa ecclesiastica.

Alla presentazione del volume, presso il Palazzo arcivescovile di Monreale, hanno partecipato l'arcivescovo Michele Pennisi, l'archeologo Ferdinando Maurici e don Giovanni Vitale, specializzando in Storia della Chiesa.
Nel suo intervento, mons. Pennisi, riallacciandosi alla cronaca, ha sottolineato la difficile situazione viaria attuale per la diocesi, a causa di un'interruzione sulla strada provinciale n.4 che ha tagliato in due il suo territorio, rendendo ardui i collegamenti con i centri più interni.

"Tale interruzione - ha sottolineato l'arcivescovo - sta penalizzando molto l'attività pastorale, ma anche l'economia dell'intera area". Pennisi ha ricordato che dal XII secolo, fino al 1812, gli arcivescovi esercitavano non soltanto funzioni spirituali, ma anche temporali.
"Il famoso - ha ricordato l'arcivescovo - "mero et mixto imperio", su una zona molto vasta della Sicilia, facendo di Monreale una delle più potenti ed estese signorie ecclesiastiche d'Italia. Ciò spiega la varietà dei documenti conservati e la natura dello stesso archivio, che non è solo ecclesiastico, ma anche civile. Uno degli archivi di maggiore prestigio. Per questo motivo, l'Unesco, nel 2001, ha voluto inserire nel suo portale l'archivio, che permette ai ricercatori di tutto il mondo una prima e diretta consultazione on-line dei fondi documentari di cui è composto".

"Mi fa piacere - ha detto monsignor Antonino Dolce, moderatore della Curia - che il nostro archivio sia utile a tanti studiosi e sottragga all'oblio tante notizie del passato, poiché è sempre vero che la storia è maestra di vita".