Appuntamento alle 9,30 in Collegiata
MONREALE, 12 - Per capire quanto abbia contato nei secoli l'archivio storico della Collegiata di Monreale è necessario prendere visione delle quarantanove pergamene che saranno esposte da domani e fino al 20 aprile presso il Santuario del Santissimo Crocifisso.
Alla cerimonia, in programma a partire dalle 9,30, durante la quale verrà presentato il volume dal titolo"Il Tabulario della Collegiata di Monreale (1572-1897)", interverranno il sindaco Filippo Di Matteo, l'arcivescovo di Monreale, monsignor Salvatore Di Cristina, l'assessore alla Cultura Lia Giangreco, il soprintendente archivistico regionale e direttore dell'Archivio di Stato di Palermo Claudio Torrisi, Sandro Musco, presidente dell'Officina di Studi Medievali di Palermo e docente di storia della Filosofia medievale presso l'ateneo di Palermo, Roberto Cervello e Antonino Corso autori del volume. I lavori saranno moderati dal rettore del Santuario, Don Giuseppe Salamone.
E così per la prima volta per volere proprio di quest'ultimo ed il patrocinio del Comune di Monreale, sarà in mostra una parte delle pergamene del periodo compreso tra il 1572 ed il 1640, che riguarda, per lo più, la carriera ecclesiastica e gli studi del fondatore del Capitolo del Clero secolare della Collegiata di Monreale, lo spagnolo Monsignor Girolamo Venero y Leyva, oltre ad alcune controversie relative a canonici siciliani, nella rivista "Archivio Storico Siciliano" del 1954.
Era già lo storico, professore Giuseppe Schirò, nel 1991 a ricevere l'incarico di riordinare tutto l'archivio custodito presso la Collegiata. In questa raccolta di 49 pergamene "Tabulario della Collegiata di Monreale" Si segnalano in questo gruppo una lunga serie di Brevi papali con cui si concedono vari privilegi ed indulgenze per coloro che visiteranno la chiesa nel periodo delle solennità del SS. Crocifisso custodito da secoli presso lo stesso santuario. Il lavoro ha visto la prestigiosa collaborazione dell'Archivio di Stato di Palermo e l'ufficio di studi Medievali di Palermo. "La pubblicazione del Tabulari –dice don Giuseppe Salamone - vuole segnare l'inizio di una serie di iniziative e di attività varie che vogliono avere come scopo quello di far conoscere e rendere sempre più fruibile il patrimonio storico, religioso e musicale di cui lo stesso archivio è custodito".