Un ricco programma di iniziative si sta predisponendo
MONREALE, 13 marzo - Si avvia a conclusione l'anno Giubilare del Santuario della Madonna delle Croci, sul monte Caputo, dove, il 25 marzo del 1812, l'Addolorata apparve ad un giovane garzone di nome Matteo Quartuccio. Papa Benedetto XVI, l'anno scorso, ha concesso, su proposta del rettore monsignor Saverio Ferina, l'anno Giubilare e l'indulgenza plenaria a tutti coloro che partecipano, confessati e comunicati, alle celebrazioni eucaristiche nella piccola chiesa.
La comunità si prepara alla conclusione dell'evento con il trasporto nel santuario di due importanti reliquie: il fazzoletto che asciugò le lacrime dell'Addolorata in un quadro situato all'interno del Collegio di Maria e una scheggia della Santa Croce. Il reliquiario delle lacrime sarà accolto sabato 23 marzo. Alle 16,30, si svolgerà la celebrazione eucaristica, dopo una meditazione di padre Nicola Gaglio. Domenica 24, vi sarà l'adorazione della reliquia della Santa Croce, messa e meditazione; lunedì 25, conclusione dell'anno Giubilare con la celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo di Monreale Salvatore Di Cristina e benedizione del pane di Maria.
Venerdì 15, è prevista l'antica Via Crucis che partendo dalla chiesa di San Fracesco, attraverserà Salita delle Croci, per fermarsi presso il santuario dell'Addolorata.
Monreale ha perso memoria dell'evento verificatasi duecento anni fa, cui seguirono grazie e miracoli. Soltanto la tenacia dell'anziano rettore, mons. Ferina, è riuscita a strappare al degrado la chiesa e all'oblio l'apparizione dell'Addolorata.
Fra gli eventi memorabili dell'epoca,ricordiamo la guarigione di Francesco Borbone, claudicante, che visitò il luogo dell'apparizione. Qui ricevette la grazia e lasciò la stampella con cui era arrivato sul monte Caputo. Così si legge nel manoscritto del santuario redatto dal primo cappellano del santuario don Gaetano Alessi: "sparsa la voce, non solo Monreale ma anche Palermo ed ogni paese venne a questo Calvario. Poi visti gli effetti benigni di questa devozione, quel che era ritrovo di gente di malaffare, divenne ritrovo di gente nobile, dotta e ricca, qui in Monreale venne perfino il Principe ereditario Francesco Borbone a lasciare la stampella". Il Borbone lasciò anche una cospicua somma per la costruzione della chiesa, con l'entusiasmo del popolo e le altre donazioni fu avviata la costruzione dell'edificio.