Più di cinquanta pasti al giorno per gli indigenti che bussano alla porta di via Carmine
MONREALE, 17 ottobre - «Facciamo fuori i poveri». No, nessuna follia omicida, né propositi bellicosi. Più semplicemente il volere affermare un criterio da parte di don Vincenzo Noto, direttore della Caritas diocesana, da anni, ormai, impegnato nell'assistenza e nel soccorso di tanti indigenti. Dal suo studio semplice, ma confortevole, di via Carmine a Monreale, spiega le linee d'intervento per dare un sostegno concreto a chi ha reali difficoltà a mettere sù il pranzo con la cena.
«Abbiamo preferito evitare di dare i soldi in mano a quelli che vengono qui – sostiene don Vincenzo – con il sistema della tradizionale elemosina. Preferiamo fornire loro dei servizi o scambiare il contributo elargito con dei lavori utili. Questo fatto, inizialmente, ha scoraggiato chi forse non era povero veramente e bussava alla nostra porta solo per ottenere un facile aiuto economico. Siamo quindi riusciti a “far fuori”, appunto, chi non aveva reale bisogno, instaurando un rapporto che è finalizzato a far uscire dalla povertà chi si rivolge a noi quotidianamente”.
I numeri parlano di un centro attivo, quello guidato da padre Noto, che sforna ogni giorno più 50 pasti a chi non ha da mangiare, due volte alla settimana distribuisce generi alimentari, numerosi indumenti e financo, a volte, qualche componente d'arredo. Insomma un vero e proprio punto di riferimento per i poveri della diocesi e per le loro innumerevoli problematiche di sopravvivenza.
Un lavoro portato avanti grazie ai proventi della Gea, l'agenzia che fa capo alla Comunità europea, ma anche al sostegno di tanta gente dal cuore buono, che si ricorda dei bisognosi e fornisce alla Caritas provviste, vestiti e quant'altro occorra ai volontari per far fronte alle esigenze di chi si presenta.
«Peccato, però – dice ancora Don Vincenzo – che Monreale stenti a far notare la sua presenza, sotto questo aspetto. La maggior parte degli aiuti, infatti, ci arriva da Palermo, fatta eccezione, ovviamente, per qualche persona che ci sostiene con entusiasmo e generosità». In questo quadro si inserisce anche il rapporto col Comune di Monreale. «Purtroppo è un rapporto molto deficitario – lamenta padre Noto – il Comune ci ignora, tranne quando ci segnala qualche caso di indigenza estrema. Eppure non sono molte le realtà sul territorio che si prendono cura dei poveri. Auspichiamo una collaborazione, che ci aiuterebbe a fornire un servizio migliore».
La Caritas non dimentica il sostegno alle piccole imprese, grazie al protocollo siglato con Banca Etica, che ha erogato piccoli prestiti a qualche esercente in difficoltà. Così come attenziona le problematiche femminili col centro d'ascolto che opera a Sant'Isidoro nei pomeriggi dalle 15 alle 17 e nel quale viene fornita assistenza psicologica e legale a donne con problematiche familiari di rilievo.
Da non dimenticare, infine, l'attenzione verso i più piccoli, già seguiti con due centri di doposcuola nella cittadina. Verrà aperta nei prossimi giorni una ludoteca nei locali di Sant'Isidoro di via Antonio Veneziano. Il sito è stato realizzato grazie ai proventi di una delle tante fatiche editoriali di don Vincenzo Noto: “Vendiamo, grazie a Dio”. Con diecimila euro è stato possibile acquistare attrezzature che verranno messe a disposizione dei ragazzini, in un'attività che dovrebbe vedere un coordinamento con le parrocchie.