Alcune puntualizzazioni di monsignor Antonio Dolce in merito alle dimissioni del presidente
MONREALE, 30 novembre – Si aggiunge un’altra tappa alla questione relativa alla confraternita del Santissimo Crocifisso, commissariata dall'arcivescovo, monsignor Michele Pennisi da poco più di un mese, dopo le dimissioni del presidente Valentino Mirto.
Ad aggiungere il tassello, in questa circostanza è il vicario general della Curia, Antonino Dolce. Monsignor Dolce, nella sua nota ufficiale, cita l’articolo 7 dello statuto della confraternita, dicendo che “un socio per motivi gravi può essere dimesso da confrate per delibera del Consiglio direttivo. Lo stesso socio, però, ricorrere contro la delibera di dimissioni all’Ordinario Diocesano.
La norma del canone 318 del Codice di Diritto Canonico e a norma dello stesso Statuto della Confraternita (all’articolo 16) il vescovo, se lo richiedono gravi motivi quali dissensi tra i confrati o gravi deficienze amministrative, designa un commissario che in suo nome diriga temporaneamente la confraternita.
L’ultima puntualizzazione del vicario, infine, riguarda la candidatura a livello della federazione nazionale, traendo spunto dalla candidatura “in pectore” dello stesso Mirto, specificando come, poiché lo Statuto della Federazione Nazionale delle Confraternite non lo prevede, l’arcivescovo non ha dato alcun nulla osta proprio per eventuali candidature.