Arriva un finanziamento dalla Regione da 1,3 milioni di euro
MONREALE, 11 novembre - Il tetto del duomo sarà presto rifatto. Il via libera al finanziamento di un milione e 300 mila euro, concesso dalla Presidenza della Regione, ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla Fabbriceria e alla città.
Le infiltrazioni d'acqua, da imputare ad un cedimento delle tegole, hanno tenuto tutti con il fiato sospeso. Le efflorescenze di umidità, infatti, hanno già raggiunto il mantello dello splendido Pantocratore e una zona del San Pietro nel transetto.
L'apprensione era cominciata nel 2007 durante una delle semestrali visite ispettive che un tecnico di fiducia della Fabbriceria, Filippo Patellaro, effettua sulla struttura del duomo. Un'accortezza grazie alla quale il pericolo è stato scovato in tempo.
L'allora presidente della Fabbriceria, don Ferdinando Toia, non perse tempo e affidò l'incarico allo stesso ingegnere e all'architetto Raffaella Segreto per redigere un progetto che ha superato il lungo iter burocratico. Con il passaggio di consegne alla guida della Fabbriceria, cui è stato chiamato monsignor Antonino Dolce, è proseguito l'impegno nel cercare fondi per un intervento troppo oneroso per le casse della Fabbriceria su cui gravano, comunque, le spese per la progettazione dell'opera.
La stazione appaltante ha ora ultimato le formalità del bando che sta per essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale regionale. I lavori dovrebbero cominciare fra qualche mese ma il monumento resterà visitabile.
"Esprimo il mio ringraziamento personale – ha detto mons. Dolce – della Fabbriceria e di tutta la diocesi al presidente della Regione Raffaele Lombardo per la sensibilità dimostrata. Il duomo è uno dei monumenti più importanti della Sicilia e forse del mondo e merita la giusta attenzione da parte delle Istituzioni. Non appartiene soltanto ai monrealesi ma all'umanità e auspichiamo che al più presto arrivi dall'Unesco tale riconoscimento anche "de iure". A questo punto, è importante procedere con celerità prima che i mosaici siano compromessi in modo irreparabile. Siamo alle porte della stagione invernale e purtroppo ha già piovuto all'interno del presbiterio".
L'intervento riguarda il manto di copertura che sarà dismesso e catalogato anche per possibili reimpieghi futuri. È probabile che a determinare il danno sia stata la scarsa aderenza fra le tegole apposte circa un ventennio fa, realizzate con il tornio, e quelle più antiche di fattura manuale. Le discrepanze furono riempite con della calce che ha appesantito gli elementi e causato le fratture.
"Il nuovo manto di tegole – ha spiegato Patellaro - non sarà più sorretto dai tetrapodi fittili esistenti ma, come concordato con la Soprintendenza, verrà interposto uno strato di ondulina sottotegole, in modo garantire la protezione della sottostante struttura anche in caso di future infiltrazioni di acque meteoriche".