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Maria di Gesù Santocanale, si conclude il “processo” di canonizzazione: la parola passa adesso alla congregazione per le cause dei Santi

Martedì tutto il carteggio sarà trasmesso in Vaticano

MONREALE, 27 aprile - Si è chiuso ieri, nel giorno della dedicazione della basilica cattedrale di Monreale e del VI anniversario dell’inizio del ministero episcopale di monsignor Michele Pennisi, il processo “super miro” della causa di canonizzazione della Beata Maria di Gesù Santocanale.

Lo rende noto la curia di Monreale, affermando che sono stati collazionati tutti i documenti relativi al presunto miracolo attribuito alla Madre fondatrice delle Suore Cappuccine dell’Immacolata di Lourdes (Cinisi). Alla presenza dell’arcivescovo e dei membri del Tribunale diocesano, formato da don Antonio Ortoleva (delegato episcopale), don Giovanni Vitale (promotore di giustizia), don Giuseppe Ruggirello (notaio), sono stati sigillati i transunti che il 30 aprile saranno consegnati in Vaticano alla Congregazione per le Cause dei Santi.


“Preghiamo Dio nostro Padre – afferma la nota – perché glorifichi nella sua Chiesa la Beata Maria di Gesù Santocanale, e perché sul suo esempio e su quello delle molte figure di santità della nostra diocesi, molti scelgano come ideale di seguire il Signore in santità di vita”.
Ma chi era Maria di Gesù Santocanale? La chiamavano “Don Bosco in gonnella” perché seguiva in modo particolare i ragazzi che mostravano segni di vocazione e ai quali riservava lezioni speciali sulla preghiera e sul servizio liturgico.
“La Santocanale era un’anima veramente privilegiata – aveva detto il cardinale Amato nel corso della sua omelia, durante la cerimonia di beatificazione celebrata a Monreale il 12 giugno del 2016 - Non solo i laici ma anche i sacerdoti manifestavano la loro stima e devozione verso di lei baciandole la mano. Vedevano in lei una degna serva del Signore”.

 In basso pubblichiamo le foto di quella storica cerimonia