Monsignor Di Cristina: "Nell’amare ci si deve rendere piccoli e servi"
MONREALE, 22 aprile - Anche in cattedrale si è ripetuto il rito della lavanda dei piedi durante la messa della "Cena Domini", l'Ultima Cena che Gesù consumò insieme ai discepoli prima della Passione e nel corso della quale istituì l'Eucarestia.
La solenne cerimonia, presieduta dall'arcivescovo monsignor Salvatore Di Cristina, ha introdotto il Triduo Pasquale e si è conclusa con la deposizione dell'Eucarestia nel Sepolcro allestito all'interno della cappella di San Castrense. Numerosi i fedeli che hanno partecipato alla messa e accompagnato il vescovo e i prelati nella processione fino al Sepolcro.
Prima di ripetere il gesto di Gesù nella lavanda dei piedi, monsignor Di Cristina ne ha spiegato il senso: "Nell'amare ci si deve rendere piccoli e servi. L'amore è la strada scelta da Gesù per riparare al peccato e rigenerare l'umanità. Una verità racchiusa nelle parole con cui il Maestro affrontò lo "scandalo" di Pietro che stava per ricevere un servizio dal Signore: <se non ti laverò non avrai parte con me>".