L’arcivescovo di Monreale ribadisce la sua posizione su un argomento scottante
CHIUSA SCLAFANI, 2 luglio – “Della coerenza della vita cristiana fa parte il rispetto delle legalità che è cosa differente dal legalismo come quello dei farisei i quali osservavano le regole più minuziose e pregavano, digiunavano, e facevano l’elemosina solo per essere ammirati dagli uomini e poi trascuravano la cosa più importante cioè l’osservanza del comandamento di dio che si riassume nell’amore verso Dio e verso il prossimo”.
Sono parole dell’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, intervenuto al convegno “Confraternite risorse di legalità per il nostro territorio”, che si è svolto oggi a Chiusa Sclafani, in occasione del 3° Cammino delle Confraternite di Monreale. “Perciò - ha detto ancora il presule - ho invitato tutte le confraternite della nostra diocesi ad inserire negli statuti la norma che sancisce che tutti coloro che appartengono ad associazioni di stampo mafioso o a associazioni più o meno segrete contrarie ai valori evangelici e che hanno avuto sentenze di condanna per delitti non colposi passate in giudicato, non possono far parte di associazioni religiose, confraternite, comitati festa o consigli pastorali.
Mi auguro – ha concluso monsignor Pennisi – che questo convegno consenta alle confraternite di poter svolgere la loro missione di evangelizzazione e di promozione umana nella Chiesa a servizio del territorio”