Riflettori accesi sul problema dell’autismo: l’arcidiocesi di Monreale in prima linea

Oggi a Palazzo Arcivescovile è stato presentato il convegno sul tema che si terrà domani

MONREALE, 7 maggio – L’obiettivo, perlomeno quello principale, è quello di accendere i riflettori dei media sul problema dell’autismo che coinvolge un numero sempre crescente di famiglie, ma di fronte al quale c’è ancora ritrosia ad aprirsi e soprattutto tanta disinformazione.

È questo, sostanzialmente, lo scopo del convegno che si terrà domani a Poggio San Francesco, promosso dall’Arcidiocesi di Monreale, che, per la verità, ha cominciato concretamente a farsi carico del problema, istituendo il dipartimento “Autismo” al suo interno, che già si occupa di una decina di ragazzi autistici. L’arcidiocesi, inoltre, ha sottoscritto un protocollo d’intesa con l’ordine dei medici per organizzare master finalizzati all’ascolto dei genitori dei soggetti gravati dalla patologia.

Una ricca anticipazione del convegno di domani è stata data oggi, nel corso di una conferenza stampa di presentazione, organizzata a Palazzo Arcivescovile, che è stata anche occasione per parlare del tema “Comunicazione e Misericordia. Un incontro fecondo”, inserito all’interno del Giubileo della Comunicazione. L’incontro odierno, che è stato presieduto dall’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi e moderato da don Antonio Chimenti, direttore dell’ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, ha visto la partecipazione del sindaco, Piero Capizzi, di Cristiana Caricato, vaticanista di TV 2000, del professor Giuseppe Rotolo, responsabile del dipartimento diocesano “Autismo” e dei rappresentanti di “Parent to Parent”, organizzazione che negli Stati Uniti costituisce una vera e propria avanguardia in materia.

Dall’incontro è uscita la necessità di “fare rete”, di uscire dal limbo della penombra, nel quale viene spesso relegato il problema e di aprirsi alla società, ovviamente sotto la guida di persone competenti, in grado di fare scambiare informazioni tra le famiglie al cui interno vi siano figli affetti da questa patologia.
“Annunciare il Vangelo e curare i malati – ha detto l’arcivescovo – adducendo le motivazioni dell’organizzazione del convegno di domani – è una parte essenziale della missione della Chiesa. Guarire dall’autismo è possibile anche attraverso la comunicazione con le famiglie e gli insegnanti.

Cristiana Caricato, invece, ha parlato della sua esperienza lavorativa al seguito di Papa Francesco “probabilmente il più grande comunicatore che ci sia ed un modello di comunicazione”, indicando la strada verso una corretta comunicazione fatta di “cervello, cuore e coscienza”.

L’incontro odierno si è avvalso pure della testimonianza di di Michele Jude “executive director” di “Parenti to Parent”, nonché di quella di Rory e Silvia Verga, i genitori di Jeremy, un bambino di 12 anni affetto da autismo, che grazie alla fitta rete di esperienze, adesso ha intrapreso il percorso verso il pieno inserimento sociale. Se ne saprà di più domani nel corso del convegno.