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Giubileo, un centinaio di pellegrini monrealesi incontra Papa Francesco

| Maria Modica | Curia

La delegazione della diocesi era guidata da monsignor Michele Pennisi

MONREALE, 31 dicembre –Il pellegrinaggio della diocesi di Monreale è stato uno dei primi a livello mondiale dall’avvio dell’anno giubilare della Misericordiosa. A guidare un centinaio di fedeli l’arcivescovo monsignor Michele Pennisi, il vicario generale monsignor Antonino Dolce e un gruppo di sacerdoti.

Il cammino, che ha vissuto momenti di intensa spiritualità nel passaggio attraverso la Porta Santa di San Pietro e la liturgia Penitenziale presso la chiesa dell’Odigitria (la chiesa dei Siciliani), ha avuto il suo apice nell’incontro con Papa Francesco, in occasione dell’udienza pubblica di ieri, durante la quale Sua Santità ha scambiato qualche battuta con l’arcivescovo Pennisi. Vicino al Papa, nei pressi dell’altare, sono stati invitati altri tre sacerdoti della diocesi, monsignor Dolce, monsignor Salvatore Salvia e padre Giuseppe Ruggirello, che proprio ieri compiva gli anni.

Il Papa ha preso in braccio il bambino più piccolo del gruppo e ha salutato, da una distanza molto ravvicinata, al di sotto del metro, gli altri partecipanti. Complice una posizione privilegiata, i pellegrini “monrealesi” sedevano nelle prime cinque file, così l’incontro con Francesco si è trasformato in un momento indimenticabile ed emozionante.
Il gruppo diocesano era partito con una celebrazione eucaristica nel Santuario della Madonna di Pompei e si è snodato per le quattro basiliche romane, oltre San Pietro, dove Pennisi e i sacerdoti diocesani hanno celebrato messa, Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le Mura e la cattedrale, San Giovanni in Laterano.

“Il Papa – ha detto monsignor Pennisi – mi ha ricordato di raccomandare ai sacerdoti di essere misericordiosi. Gli ho portato i ringraziamenti dei detenuti dell’Ucciardone per avere concesso loro, così come alle suore di clausura, l’anno Giubilare; infine gli ho donato il Dvd sul tema della misericordia nei mosaici della cattedrale. Il Papa era molto contento e mi ha detto che si sarebbe potuto utilizzare per le catechesi”.
Monsignor Pennisi ha poi voluto tracciare un bilancio del pellegrinaggio: “Vorrei rivolgermi a coloro che hanno paura per rassicurarli sulle condizioni di assoluta sicurezza che vigono a Roma, per l’accuratezza dei controlli che, però, non creano troppi disagi. Bando alla paura, dunque, che non è degna di creature che si ritengono oggetto dell’amore misericordioso di Dio. Auspico che il Giubileo dia i suoi frutti concreti nella vita della diocesi con opere di carità, che si declinano nell’accoglienza agli immigranti e nel sostegno ai bisognosi e ai più deboli.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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