Si apre la porta della Misericordia, il Giubileo è anche a Monreale

Pennisi: "Ciascuno di noi sia una Porta Santa". LE FOTO

MONREALE, 12 dicembre – E’ stato un attimo. Un attimo di grande emozione, ma che entra a buon diritto nella storia di Monreale e delle sua Diocesi. Erano passate da poco le 17,30 quando l’arcivescovo Michele Pennisi ha aperto in cattedrale la Porta della Misericordia.

Un rito apparentemente semplice, di facile manualità, ma che nelle intenzioni della Chiesa vuole avere un significato profondo: quello dell’apertura della Chiesa stessa ai fedeli.

A Monreale la cerimonia con cui si è spalancata la splendida porta bronzea di Bonanno Pisano, lasciando lo sguardo al Pantocratore, si è svolta oggi pomeriggio. In tantissime altre chiese, così come in altre diocesi, lo stesso rito avverrà da domani in poi.

La procedura può essere considerata a tutti gli effetti una sorta di Giubileo “decentrato”, aperto ed accessibile a tutte le latitudini del mondo (non a caso Papa Francesco lo ha inaugurato in Africa nel corso del suo ultimo viaggio nel Vecchio Continente, per la prima volta nella storia, lontano da Roma, dove la cerimonia è avvenuta martedì scorso, giorno dell’Immacolata).

La Cattedrale, ci vuol poco ad immaginarlo, era gremita, con numerose autorità civili e militari presenti, oltre che con il clero praticamente compatto.

La funzione ha avuto un suo prologo con una mini processione, per motivi di sicurezza riservata alla sola Curia, che si è snodata dal palazzo arcivescovile, passando dall’Arco degli Angeli, fino alla porta del Paradiso.

“Varcare questa Porta – ha detto monsignor Pennisi nel corso della sua omelia – significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie, ma anche spalancare la porta del nostro cuore a Cristo. L’invito alla conversione è una conseguenza della bella notizia della misericordia di Dio. La misericordia, che ha il volto del perdono gratuito e incondizionato, è la parola-sintesi del Vangelo.

La misericordia non è un cristianesimo a buon mercato, a prezzo di liquidazione – ha detto ancora il presule – perché siamo stati riscattati al prezzo del sangue del Figlio di Dio versato per noi e per tutta l’umanità. Ognuno di noi come credente è chiamato ad essere in qualche modo egli stesso una «porta santa», spalancata per accogliere il dono della misericordia di Dio , capace di essere misericordioso come il Padre celeste e di incarnare il 'volto della misericordia' di Gesù Cristo, e di imitare i santi della misericordia.

In questo Giubileo della misericordia - ha concluso Pennisi – non basta entrare come pellegrini bisognosi di conversione per la Porta santa, ma bisogna varcare quella soglia anche per essere Chiesa in uscita, come missionari e testimoni dell’amore di Dio. Vivremo il giubileo perdonati per perdonare, amati per amare; pellegrini sulle strade del mondo insieme a Lui, pellegrino e buon samaritano.

Ogni comunità sia un’oasi di misericordia: i molti deserti delle nostre città e di tanti cuori possano essere raggiunti dall’amore misericordioso di Dio, che chiede alla sua Chiesa di essere oggi il suo volto nella storia degli uomini. Possano quanti vi incontreranno, rinnovati nella gioia e nello spirito, conoscere la misericordia del Padre”.