Operazione Grande Passo 3, interviene la Chiesa: “Sempre a difesa della legalità”

“Sancito il divieto di appartenenza ad associazioni mafiose per le confraternite”

MONREALE, 21 novembre – In riferimento agli arresti per mafia che in questi giorni hanno interessato le città di Corleone e di Chiusa Sclafani, i parroci dei due paesi e la Chiesa di Monreale intendono ribadire il loro appoggio nel contrasto di tali fenomeni criminali con un sempre solerte impegno educativo che porti ad un cambiamento della mentalità.

“La Chiesa – afferma la nota – come comunità inserita nella storia che esercita una responsabilità verso l’intera società intende continuare a promuovere la legalità connessa con la moralità e contrastare fenomeni devianti come la mafia e le sue piaghe cancrenose: il pizzo, l’usura, lo spaccio della droga, i guadagni illeciti.
La sensibilità ecclesiale, maturata in questi ultimi anni, si esprime nella denuncia dal pulpito e in una serie di iniziative concrete volte a creare un costume e una mentalità alternativi a quella della subcultura in cui alligna la mafia.
A partire da quelle stesse realtà ecclesiali quali le confraternite dell’Arcidiocesi di Monreale, nei cui statuti è stato sancito, in modo inequivocabile, il divieto di appartenenza dei singoli membri ad associazioni mafiose, la Chiesa di Monreale intende mettere in guardia tutti, in particolare i cristiani, i quali possono rischiare, con il silenzio e l’indifferenza, di alimentare ogni sorta di pratica criminale.

È compito della Chiesa anche indurre al superamento dell’attuale situazione attraverso l’invito alla conversione al Vangelo anche dei mafiosi, per creare una cultura della giustizia e della legalità fondata sulla piena consapevolezza che il bene comune è frutto dell’apporto responsabile di tutti e di ciascuno e ciò deve essere una priorità.
Si auspica - conclude la nota - una maggiore presenza dello Stato oltre che nella importante, quanto necessaria, opera repressiva anche in quella preventiva migliorando le infrastrutture e la qualità della vita di quel territorio”.