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Aggressione verbale a monsignor Pennisi, intervengono i carabinieri

| Enzo Ganci | Curia

I seguaci di don Alessandro Minutella contro l'arcivescovo di Monreale

MONREALE, 10 settembre – Di un’aggressione verbale che poteva pure degenerare, figlia probabilmente del fanatismo religioso, è rimasto vittima stamattina a palazzo arcivescovile l’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi. Necessario l’intervento dei carabinieri, che hanno identificato alcune persone.

Prima che il presule si recasse alla Conferenza episcopale a Palermo, nella sede di via Arcivescovado nel corso della mattinata si sono presentati alcuni seguaci di don Alessandro Minutella, il sacerdote palermitano che afferma di avere dei colloqui con la Madonna e che invita i propri fedeli a bere l’acqua che sgorga da un terreno di Carini, ritenendola miracolosa.

Contro le affermazioni del sacerdote, animatore del centro di spiritualità mariana “Piccola Nazareth” in territorio carinese (e quindi sotto la giurisdizione ecclesiastica della diocesi di Monreale) monsignor Pennisi si era espresso, vietandogli di celebrare Messa a Carini. Fino a ieri sera un comunicato ufficiale della diocesi bollava come “ingannevoli e strumentali le divine locuzioni di padre Minutella”.

Stamattina l’arcivescovo è stato minacciato. Gli sarebbe stato intimato di non prendere più queste posizioni. I manifestanti gli avrebbero impedito di andare via verso l’impegno che il presule aveva già assunto. La macchina è stata circondata. Insomma ne è nato un parapiglia nel quale anche il responsabile dei servizi informatici dell'Arcidiocesi, Antonio Mirto è stato spintonato. È intervenuto pure il vicario generale, monsignor Antonino Dolce. Sul posto, come detto, sono intervenuti i carabinieri, che hanno identificato alcune persone.

Sentito dalla nostra redazione, monsignor Pennisi ha preferito ridimensionare l’accaduto: “Si tratta di gente fanatica – ha detto l’arcivescovo – che voleva impedirmi di andare via. Io ho risposto che non mi sarei fatto condizionare da loro. Il mio compito è quello di garantire e difendere la fede di tutti, soprattutto dei semplici e non posso accettare queste dichiarazioni fuorvianti”.

Dopo l’accaduto a monsignor Pennisi sono arrivate le scuse. La situazione, però, andrà tenuta sotto controllo, considerato che lunedì prossimo, 14 settembre l’arcivescovo dovrà recarsi proprio a Carini in occasione della locale festa del Crocifisso.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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